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Il Bologna cerca il nuovo allenatore: risale Sarri, difficile Tedesco. Italiano sì, ma…

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Da Italiano a Sarri, da Tedesco a Palladino: il casting per il successo di Thiago Motta
Manuel Minguzzi
Manuel Minguzzi Caporedattore 

Con l'addio ufficiale di Thiago Motta al Bologna è tempo per l'area tecnica rossoblù di fiondarsi a capo fitto sulla ricerca del nuovo allenatore. Anche in questo caso circolano tanti nomi, che noi come sempre proviamo a racchiudere in una lista ristretta per non fornire indicazioni e notizie fuorvianti.

Il Bologna ha sicuramente sondato il terreno per Vincenzo Italiano, che lascerà Firenze a fine anno, reputato tecnico adatto a gestire la tripla competizione e anche a lavorare con rose profonde senza particolari problemi. Un'ala societaria lo apprezza, ma resta da capire quali saranno le idee dell'attuale allenatore della Fiorentina, che dovrebbe inserirsi in una realtà reduce da una annata difficilmente ripetibile (un po' come Spalletti a Napoli). Risalgono dunque le quotazioni di Maurizio Sarri, uomo di grande esperienza italiana internazionale - un grande Napoli, scudetto alla Juve e una Europa League col Chelsea - ma soprattutto con una filosofia calcistica abbastanza vicina a quella di Thiago. Il suo gioco propositivo e fortemente identitario convincono il dt Giovanni Sartori che può prospettare a Sarri una piazza tranquilla in cui lavorare, con innesti di valore e ottimo scouting per tenere il Bologna a livello europeo. C'è ovviamente il concetto di tripla competizione e di partite ogni tre giorni su cui Sarri spesso è stato critico, ma la pista resta viva, soprattutto per l'ampio parco di attaccanti esterni che molto possono servire al gioco dell'ex Lazio (e un Karlsson che può essere rivalutato). Sullo sfondo c'è anche Domenico Tedesco, reduce da ottime esperienze allo Schalke e al Lipsia, ma ora è ct del Belgio ed è fresco di rinnovo fino al 2026. Il doppio incarico rende la soluzione molto complicata. Non sembra essere un nome spendibile, invece, Roberto DeZerbi, propenso a rimanere in Premier League ma che rappresenta una mina vagante per tutti. Più defilato appare Raffaele Palladino, che ovviamente paga l'assenza di esperienza di coppe europee e di gestione del triplo impegno settimanale.

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