Da una settimana stiamo assistendo ad un circo senza precedenti in cui il calcio italiano ha dato il peggio di sé.
lo spunto
Tutto il brutto del calcio: il campionato andrebbe giocato a porte chiuse
Risse e polemiche per i calendari, la Lega non riesce a compattarsi nemmeno a fronte di una emergenza sanitaria: ora serve una decisione rapida
L'emergenza Coronavirus ha di fatto scoperto il vaso di pandora dell'inadeguatezza dei dirigenti calcistici italiani, di un organo come la Lega Calcio che non riesce a ragionare per il bene di tutti bensì per frizioni e correnti interne degne di un partito politico. E proprio questioni politiche e di rapporti di forza stanno prevalendo in questi giorni, il tutto a discapito dell'unità che una emergenza sanitaria come quella che ha colpito l'Italia avrebbe dovuto far emergere. Ora, la sensazione che il calcio sta dando agli appassionati è che dietro ci sia sempre qualcosa di oscuro, che non prevalga il bene comune o la razionalità ma gli interessi di parte del proprio orticello. Perché è difficile pensare ad una situazione simile se invece di Juventus-Inter fosse stata coinvolta un Bologna-Sassuolo o un Brescia-Lecce. Adesso è marasma: c'è chi non vuole giocare a porte chiuse per non mandare in onda uno spot negativo per il calcio - come se le attuali vicissitudini non siano già una cattiva immagine - c'è chi per ripicca non vuole più giocare o ricalendarizzare la Serie A e c'è chi, giustamente, a fronte di un precedente, ora pretende egual trattamento.
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