lo spunto

Senza risposta (e senza sale)

Donadoni chiama le riserve a Firenze ma trova occupato: se lo staff valuterà il futuro sulla base di questa partita tanti dovrebbero cambiare aria

Manuel Minguzzi

Altra stecca per il Bologna al cospetto di una big, prosegue la scia di delusioni contro le squadre più forti del campionato e a Firenze la squadra ha sfornato la classica non prestazione. Dopo due convincenti vittorie altro brusco passo indietro, stavolta arrivato dopo l'utilizzo di 'forze fresche', messo tra virgolette perché di fresco si è visto poco. Squadra timida, insipida, senza mordente, se Donadoni dovesse tracciare un bilancio in vista della prossima stagione analizzando la partita del Franchi silurerebbe tutti. Donsah, Viviani, Taider, tutti hanno fallito la loro occasione, al di là del fatto che fosse giusto o meno concederla.

Donadoni va a Firenze senza il bomber Dzemaili in campo, a cui si aggiungono le assenze di Pulgar e Helander, due titolari nel 3-5-2, nonostante questo il tecnico ripropone lo schema e lo infarcisce con un contorno di riserve dal poco sapore. Manca sale, classica critica di Barbieri a Masterchef. La Fiorentina banchetta, sulle fasce, in mezzo, domina in mediana proprio dove Donadoni ha giocato senza due titolari. A fine partita il tecnico se la prende con la mancanza di cattiveria dei suoi, lascia intendere che con questi si può fare poco, di conseguenza se i ragionamenti sul futuro dipendessero dal Franchi metà squadra sarebbe censurata. La dietrologia vorrebbe che Donadoni, con le scelte di Firenze, volesse mandare un messaggio alla società sul livello  della rosa oltre i titolari, quasi come a pretendere un certo mercato estivo. Ma in realtà il quadro è abbastanza nitido: Viviani a quel prezzo non verrà riscattato, Donsah ha ancora mercato e può essere ceduto, Dzemaili andrà a Montreal (Donadoni ha voluto mandare un segnale alla proprietà?), il grosso del mercato quasi certamente sarà in mediana.

Sul resto c'è da poco da dire, Destro dopo un buon primo tempo si è eclissato ma i compagni non lo hanno praticamente mai servito, nemmeno Verdi costantemente raddoppiato. Probabilmente con il 3-4-2-1 della viola sarebbe servito il 4-3-3, almeno per arginare meglio le fasce e cercare davanti di allargare il gioco. Soprattutto, con una manovra così farraginosa si poteva utilizzare Petkovic per le palle alte e per fare sportellate con Sanchez e Astori. E' stata una brutta partita, e come sempre non si può passare da fenomeni a brocchi nel giro di due settimane, ma per guardare al futuro non si può certo basare il pensiero totalizzante su un partita andata male. Una cosa è certa, in questa stagione non sembriamo all'altezza delle squadre più forti, sia in casa che in trasferta la differenza di valori viene fuori e già contro la Roma si prospetta un'altra sfida difficile. Peccato, perché l'entusiasmo era riemerso dopo due buone partite...

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