lo spunto

Rinnovo di Cherubin, l’ennesimo errore societario

Partiamo con la premessa, che è d’obbligo: 800mila euro di ingaggio per Cherubin mi sembrano davvero tanti. Soprattutto per un difensore, anche se importante, ma che però non è un fenomeno. Quindi è chiaro che la...

Manuel Minguzzi

Partiamo con la premessa, che è d’obbligo: 800mila euro di ingaggio per Cherubin mi sembrano davvero tanti. Soprattutto per un difensore, anche se importante, ma che però non è un fenomeno. Quindi è chiaro che la sua richiesta, rifiutando di fatto l’offerta di 550mila del Bologna, mi pare esagerata. Il problema qual è allora? Che il Bfc non sa gestire il suo monte ingaggi: offre stipendi da favola a giocatori che non scendono in campo, che non sono stati fondamentali in questi anni fatti di stenti e salvezze e di conseguenza, quelli che giocano, e hanno portato mattoni grossi per raggiungere l’obiettivo, passano alla cassa. Semplice. Poi ovviamente c’è anche l’altro aspetto: quelli in scadenza di contratto ricevono richieste molto allettanti, se sono giocatori di buon livello, e a quel punto il patatrac è fatto. Cherubin è stato infortunato per tanti mesi ma l’anno scorso è apparso il miglior difensore del Bologna e gli occhi delle altre squadre si sono posati su di lui. Era inevitabile, soprattutto che il suo ex compagno Portanova lo consigliasse alla sua nuova dirigenza genoana. L’errore del Bologna dove sta? Semplicemente nell’essersi mosso in ritardo per il rinnovo del difensore. Cherubin prendeva 350mila euro, bastava che qualche mese fa il Bologna, prima che arrivassero le sirene da Genova, proponesse il sostanzioso aumento e molto probabilmente avrebbe strappato il sì del giocatore. Attenzione, magari sarebbe andato via lo stesso a giugno 2014 ma almeno il Bologna avrebbe guadagnato denari, invece così facendo lo perderà gratis. Oltre al danno la beffa.

Quindi l’errore non è rimanere sotto la cifra offerta dal Genoa (800mila a Cherubin non li offrirei neanche io) ma non essersi cautelati per tempo. Un rinnovo contrattuale avrebbe potuto significare una cessione, visto che il Bologna ha bisogno di soldi, guadagnando danari e al tempo stesso senza perdere un giocatore titolare visto che comunque Nicolò non scende in campo da mesi. Nel senso, Cherubin sarebbe un titolare ma per via dell’infortunio non lo è più e se il Bologna si salverà non so quanto possa aver inciso il difensore ex Cittadella se i tempi di recupero continuano ad allungarsi. Tornerà ad allenarsi pienamente ma prima che scenda in campo passerà ancora del tempo. In più se ora trova l’accordo con il Genoa per giugno rischiamo di rivivere un Raggi due con il difensore (reduce da un infortunio) che non vorrà rischiare una ricaduta e quindi trovarsi a spasso questa estate mettendo a repentaglio il nuovo contrattone in arrivo.

Siamo alla vigilia dell’ennesima sciagurata distrazione (o incapacità) di gestire la macchina calcistica del duo Guaraldi-Zanzi. Anche perché il Bologna molto probabilmente a gennaio dovrà cedere (Sorensen?) e a giugno corre il rischio di perdere Cherubin a costo zero. Due difensori di buon livello per una squadra come il Bologna che dovranno essere sostituiti. Come non si sa visto che non c’è un euro e oltre ad aumentare il monte ingaggi il Bologna non riesce nemmeno a monetizzare con i giocatori che hanno mercato. E’ sostanzialmente un anti-calcio gestire in questo modo la società, soprattutto per il fatto che una piccola come il Bologna dovrebbe campare con le plusvalenze invece rischia di sparire con la svalutazione o l’ipervalutazione; inteso come monte ingaggi troppo elevato. Tutti ci dicono che è quello dei Pozzo il modello da imitare ma la vicenda Cherubin, se terminerà in malo modo come sembra, è l’ennesima scelta sbagliata intraprendendo una strada che va all’esatto opposto rispetto a quella dell’Udinese. Lo si dica chiaro e tondo allora: stiamo seguendo il modello Bologna (arzigogolato e confusionario) e non vogliamo copiare quello friulano (organizzato ed efficiente). De gustibus.