Chiaro, la papera in campo l'ha commessa lui, Gianluca Curci, ma la situazione problematica che si è venuta a creare attorno al ruolo di portiere nasce molto prima. Parte dagli errori di Agliardi, considerato l'erede di Gillet perché era stato bravo a sostituirlo nelle occasioni in cui il belga era mancato per infortunio e per via di un Curci sempre rotto, prosegue con il buon Gianluca che ha sostituito abbastanza bene Chicco quando si è ristabilito dall'infortunio e questo gli è valso la riconferma, nonostante lo scalpitante e preparato Stojanovic avesse dimostrato ottime doti sia tecniche che caratteriali. C'era però un dato di fondo visibile a tutti che la società e il mister non hanno però visto: fermo restando che Stojanovic forse era troppo giovane per partire titolare in un campionato di Serie A, appariva abbastanza chiaro che né Agliardi né Curci potevano garantire quella solidità che si richiede ad un ruolo delicato come quello di portiere. Non bastava lo spezzone della passata stagione per decretare Curci buon numero uno. Semplice. Un occhio ai filmati delle precedenti stagioni di Gianluca sarebbe bastato. Curci e Agliardi sono esattamente due numeri dodici, quelli che si usano in occasioni di emergenza quando non c'è il titolare. Punto.
lo spunto
Ecco dove nasce l’errore di Curci
Chiaro, la papera in campo l’ha commessa lui, Gianluca Curci, ma la situazione problematica che si è venuta a creare attorno al ruolo di portiere nasce molto prima. Parte dagli errori di Agliardi, considerato l’erede di Gillet...
Qui arriva la seconda parte della sciagurata gestione della vicenda, che è una diretta conseguenza per non aver lucidato gli occhiali e visto il problema a monte. Non essendo entrambi numeri uno c'era necessità di trovarne uno sul mercato. Invece no, impossibilitati a riscattare Curci (meno male) si è trovato l'accordo per il rinnovo del prestito sicuri del fatto che l'ex Roma, finito nel dimenticatoio in giallorosso, fuori da qualsiasi gerarchia, avrebbe retto i galloni della titolarità. Ora è necessario sapere se Pioli davvero ha chiesto la sua riconferma o se le casse della società non permettevano altro. Ma anche su questo ci sarebbe da ridire visto che si poteva tranquillamente arrivare a Pegolo, finito per pochi spiccioli al Sassuolo, e domenica grande protagonista nel pareggio con la capolista, ma anche a Frison. Giusto per citare due portiere decisamente migliori e raggiungibili a basso prezzo. Perché tutto questo non è stato fatto? E' inconcepibile che una società di Serie A come il Bologna non abbia capito che a disposizione aveva due mezzi portieri, che non abbia capito l'importanza che questo ruolo riveste nell'economia di una salvezza e che per questo non si sia fiondata sul mercato alla ricerca della soluzione del problema. Problema che il Bologna si porta dietro da due anni, non da tre mesi a questa parte…cioè da quando Curci a iniziato a cappellare.
Appare abbastanza limpido come Gianluca non sia il solo autore di errori o papere in questo inizio di stagione rossoblù, anzi le più grosse continuano a commetterle i dirigenti e gli uomini di mercato. Curci cerca solo di fare il portiere, ovviamente a volte non è in grado, ma è stato scelto dalla società e dal mister. Non poteva certo dire "sono scarso lasciatemi andare". Ora lo possiamo dire forte e chiaro: la dirigenza del Bologna non è in grado di risolvere i problemi, non solo quelli in cui è impossibilitata per via della precaria salute delle casse, ma anche quelli risolvibili con un'oculata e competente gestione della macchina calcistica. A me pare lapalissiano: nel Bologna ci sono persone che di calcio ne capiscono poco ma che godono della stima dei vertici. E' un paradosso, ma lo è, costantemente, il Bologna di questa epoca guaraldiana.
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