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la voce del tifoso
Le impressioni di questo ultimo periodo non possono essere cambiate solo perché perdi una partita in casa,
contro una squadra decisamente più forte e organizzata, dopo una prestazione che alla fine non è stata tra
le peggiori che si siano viste in questo stadio. E’ sempre importante per me mischiarmi tra la folla, a fine
partita ti rendi conto di come cambiano le sensazioni e i punti di vista quando al triplice fischio il tabellone
sancisce l’umore di tutti beh, domenica mi sono ricreduta ancora una volta perché dal grande BO del primo
tempo che esce tra gli applausi siamo passati al grande BO-H sotto la pioggia che esce e basta, ancora in
confusione, per aver perso una partita che poteva avere un’altra storia con qualche attenzione in più e
meno sfiga in alcune occasioni.
Nel tragitto tra la curva e la macchina ho sentito circa 300 versioni diverse dello stesso racconto. C’è chi
arrabbiato come una iena sbraitava e inveiva contro Inzaghi per non aver messo fuori Palacio subito o chi
augurava le peggio cose a Mbaye. Poco più indietro qualcuno voleva fargli una statua per il primo gol ma
disintegrarla subito dopo per essere uno scandalo di difensore, l’amico accanto a lui addirittura lo
proponeva come alternativa in attacco vista la buona verve e dose di culo recente e io ho anche pensato
cavolo, ora lo fermo e gli faccio un’intervista video perché alla fine la creatività è un qualcosa che manca a
questa squadra, potrebbe essere una soluzione anche questa. Superato lo scoglio incrocio e autolavaggio in
cui sono più le spallate a farla da padrone che le parole delle persone che non contengano insulti per i
pestoni ricevuti, ho teso l’orecchio e sentito altre impressioni.
Poteva mancare la discussione accesa tra un gruppetto di “aficionados” sul passato del grande BO infangato
dalla presenza di giocatori come Santander? Capisco tutto, la nostalgica presa di coscienza che quei tempi
sono andati etc etc ma come si fa a criticare uno che nonostante sia consapevole di non essere “uno bravo”
si fa un mazzo che l’immensità di San Luca scompare al confronto? Come si fa? Altro grande BO-H. Ma giuro
che le versioni della stessa partita sono state molte altre. Per esempio sulle scale, con un occhio attento a
non farmi accecare dalla punta del bandierone che avevo davanti, ho sentito: “ Di Francesco avrebbe fatto
comodo oggi”. Mmmmmmm, e quando mai avrebbe inciso il buon Federico con questo modulo, in questa
partita, in cui fai gol dopo 2 minuti e passi il resto del tempo a pregare che Gomez sia abbastanza stanco
per aver avuto il terzo figlio (ci dispiace Papu ma per il terreno gratis dovevi aspettare un altro paio di mesi,
dicono) o Ilicic continui a fare schifo? O se per grazia ricevuta ogni tanto qualche occasione da gol si
trasformi in rete anziché in un miracolo di Berisha o poca precisione nostra?
Quasi arrivata alla macchina ero talmente in confusione anche io, tanto da non ritrovare la mia macchina,
salvo poi ricordarmi che non eravamo venuti con la mia, ma ancora in grado di ascoltare il finale della storia
che mi ha portata a scrivere tutto questo. Immaginate la classica scena, padri e figli che tornano verso casa:
gli adulti si scannavano tra loro attribuendo mancanza di attributi nei contrasti a destra e a sinistra,
imputando ad Inzaghi il fatto di essere un po’ troppo tarantolato a bordo campo (stia attento Mister che
passare da mettere ansia ai giocatori a Crisantemo è un attimo eh) mentre i bambini saltellanti dicevano:
“Oh ma l’hai visto Calabresi, me lo prendo al fanta a Gennaio. Pure Santander mi devo prendere”- “Si ma
non segna”- “Va beh però è un voto buono sempre”. Sarà che da bambina non andavo spesso allo stadio
ma la partita che ho visto io è stata esattamente quella che hanno visto loro. Questione di punti di
osservazione.
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