"C’è poco da fare, siamo questi. Punto. E’ inutile continuare a dire che canniamo gli esami di maturità, che non riusciamo a fare il salto di qualità, che dobbiamo acquisire una diversa mentalità e tutto quello che finisce con «ità». Siamo questi: una squadra incastrata nella piega della classifica, che può giocare il partitone con le grandi quando Giove è allineato con Saturno e Venere, ma può anche scapuzzare contro avversari impresentabili. Facciamocene una ragione.
la voce del tifoso
Timidoni
«Siam quelli là, siam quelli là, siam quelli là… quelli tra campo e realtà»
Il Milan non segna in casa da Settembre, non vince da Giugno, Gattuso ha esordito contro il Bologna, ha segnato il primo goal contro il Bologna, ha preso la prima sbronza a Bologna, la sua prima ragazza era di Bologna, ha perso la verginità a Bologna… vuoi che non vinca la sua prima gara in serie A contro il Bologna? Era scritto nelle stelle, o molto più probabilmente nelle stalle.. lascio a voi la scelta. I primi dieci minuti sono inconcepibili per una squadra che non ha nulla da perdere, ovvero il Bologna. Tutti dietro e palloni sparati nel nulla, fino a quando non prendiamo l’(in)evitabile goal, con Mirante reattivo come me, il 27 dicembre, davanti ad un pandoro. Merito di un Milan arrembante che gioca a ritmi folli? Ah ah ah! Dopo la scoppola i rossoblù smettono di fare minchiate fotoniche, giocano dieci minuti a pallone, creano due azioni e pareggiano con un gran bel goal. Dai, abbiamo preso ritmo, loro se la fanno nelle braghe, continuiamo così! No, ci rimettiamo dietro, abbassiamo i ritmi e attendiamo… cosa non si sa.
Nella seconda frazione il Bologna è compatto, muove bene la palla e prende le redini della gara. Il problema si palesa quando c’è da stringere, da fare il passaggio giusto, da finalizzare: sbagliamo sempre qualcosa. Che sia il cross, lo stop o il tempo della conclusione non importa, la sostanza è che non siamo pericolosi, non tiriamo in porta e il Milan, morto e sepolto, si ringalluzzisce. Ed è così che dal nulla, al minuto 76, il diavolo torna in vantaggio. Ma il problema non è il goal di Bonaventura, che ci può stare, il problema è che il Bologna doveva aver chiuso il match. Poi, dopo la seconda scoppola, in cinque minuti i rossoblù creano tre palle goal con Taider, Masina e Pulgar. Ed è questo che fa girare le scatole, perché per perdere contro questo Milan c’è voluto dell’impegno e forte applicazione.
Il Bologna sceso in campo a San Siro mi è sembrato tanto lo «sfigato» brufoloso che si trova davanti la super gnoccolona della scuola, ben disposta nei suoi confronti, ma non riesce a proferire parola. Vorrei, potrei, ma proprio non ce la faccio, sono troppo timido! Scusate, ma in una partita come questa, dove ti giochi il settimo posto e non hai veramente niente da perdere, non abbiamo preso un giallo. Con che grinta è sceso in campo il Bologna? Ma tanto «dobbiamo impare», «dobbiamo crescere», «dobbiamo credere di più in noi stessi».
Va beh, tanto domenica c’è la Juve e si vince facile…
Forza Bologna, sempre!
MATTEO RIMONDI
© RIPRODUZIONE RISERVATA

