la voce del tifoso

Inzaghilandia

di Rosanna D'Atri

Redazione TuttoBolognaWeb

E dietro di me sento: “Siamo terzultimi, buono!”. Così si è conclusa la mia domenica sulla giostra rossoblù ricca di pioggia e qualche sprazzo di ironia sulla posizione in classifica. Lo ammetto, mi è scappato un sorriso proprio come se fossi stata al Luna Park, avete presente la sensazione che si prova a fare su e giù e a non voler scendere mai perché ti stai divertendo così tanto? Ecco, su Inzaghilandia l’unica sensazione che stiamo provando è la caduta libera, nessun divertimento e nessuna voglia di restare in alto a volteggiare e cosa peggiore abbiamo anche smesso di arrabbiarci.

Questo Bologna continua a lasciarci con l’acquolina in bocca, con quel desire che sai di poter soddisfare ma poi devi frenare i bollenti spiriti perché non si arriva mai al dunque. Giri, giri, giri e non affondi mai il colpo, ottimo approccio per poi cedere il passo a chi ha più fire di te e se ti va bene limitando i danni rimedi un altro giro gratis per la partita successiva, dove ripartirai ancora, girando, facendo su e giù. È un po’ il destino dei tifosi scannarsi tra realtà e fantasia mentre gli altri fanno a gara per far quadrare i conti, ingaggi per i teatranti che piacciono all’estero e nomi a caso da accostare alla maglia del Bologna per salvare il salvabile a gennaio, burattini tra gli schemi di un direttore artistico acerbo o immaturo che dir si voglia ma pur sempre alle dipendenze di una società che al momento crede in quel che vede. Cosa vedano ad oggi lo sanno solo loro. Continuiamo a discutere sui moduli come se fosse cristallino il senso che Inzaghi stesso gli attribuisce e ci prepariamo mirando al bersaglio, che questa settimana è Palacio, sparando e abbattendo quel che resta del campione ma vincendo il peluche che andrà a fare compagnia ad Orsolini in panchina con tanti saluti al suo procuratore.

Che poi, a dir la verità, il pareggio con la Fiorentina è ottimo per come si era messa perché che ci piaccia o no sono una squadra migliore della nostra sia nelle individualità che nella collettività, e se il miglior in campo per i tifosi è stato Skorupski di che parliamo? Accendiamo l’ennesimo cero e restiamo aggrappati all’idea che uno veramente buono in porta lo abbiamo. Siccome la mia indole non è ancora stata surclassata dallo spirito natalizio avrei un paio di cose da dire al Sig. Pulgar: quanto devi tirartela ancora? No perché non mi pare che tu sia Modric in lizza per il pallone d’oro e oltre qualche apertura sempre e solo in orizzontale non è che illumini il Dall’Ara, quindi anche meno. Prossimo step la Samp, attendiamo per vedere cosa succederà e intanto mi consolo con un altro ricordo che mi è venuto in mente a proposito di sentirsi felici come sulle giostre, legato a un derby dell’Appennino di qualche anno fa, in cui tante persone felici e puntualmente sotto un diluvio continuavano a credere nell’amore per questi colori nonostante tutto. “Ti seguo sempre anche se perdi sempre”.. chi era lì, sa!