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Prima l’arbitro e poi il portiere, salvano il Brann

Redazione TuttoBolognaWeb
di Gionni Forlenza

Da dove cominciamo? Pre gara di Bologna-Brann da lacrimoni, con una coreografia colorata e pirotecnica. Poi, inizia la partita e il Bologna cerca subito di mettere in chiaro come sarà il cliché della partita. Nei primi 20 minuti in verità, non succede nulla di particolare da segnalare. A metà primo tempo, all’improvviso, sale in cattedra l’arbitro tedesco Schlager, esordiente in Europa League. C’è una palla contesa a centrocampo, un giocatore del Bologna riesce da dietro a spingere il pallone verso Lykogiannis, in quel momento piazzato nella propria metà campo; il greco riesce a controllare la sfera, viene atterrato da un avversario e in caduta, colpisce con i tacchetti, la tibia di un avversario. Il fallo lo subisce prima il greco, tant’è che quando l’arbitro ferma il gioco, si pensa ad una punizione a favore dei rossoblu invece, quando ancora non era stato estratto nessun cartellino, l’arbitro estrae il rosso diretto e lo mostra a Lyko. Bologna in 10 ma con la percezione di aver subito un torto, per un fallo che prima il giocatore rossoblu subisce e solo successivamente lo commette. Parlando stamani con qualche collega, siamo arrivati ad idee di veduta divergenti e non convergenti. In buona sostanza, mettendoci nei panni dell’arbitro, quel cartellino rosso è stato estratto a sua discrezione; se c’era un altro arbitro, magari optava per la stessa scelta oppure dava fallo a favore del Bologna o se sceglieva la prima ipotesi, dava semplicemente fallo al Brann e al più, estraeva anche il cartellino giallo. Sono quelle dinamiche dove il VAR tende a non intervenire; si avvale in buona sostanza dell’unica decisione dell’arbitro.