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lo spunto

L’Emilia Romagna si rialzerà, ma il difficile sarà ricostruire: siamo uguali di fronte alla natura

Manuel Minguzzi
Manuel Minguzzi Caporedattore 

La regione è in ginocchio e dopo l'alluvione arriverà il difficile percorso della ricostruzione e dei danni

Quando piove una quantità di acqua pari alla metà di tutto l'apporto annuale significa che il clima sta cambiando. Anzi, è già cambiato.

Per questo motivo l'attenzione verso la crisi climatica e idrogeologica che ciclicamente colpisce questo paese non dovrebbe avere un colore politico, ma quello universale del futuro dell'umanità. Di fronte alla natura, se non la tuteliamo per renderla un'alleata, siamo tutti uguali, esseri umani i balia degli eventi e impossibilitati a contrastarli se non cercando di salvarci. Gente sui tetti, gente che non ce l'ha fatta, persone che hanno perduto la casa oppure isolate in zone di montagna tra la Romagna e l'Emilia: un disastro. E non sarà solo nelle 48 ore di alluvione, ma anche e soprattutto dopo, quando si conteranno i danni e dovrà partire la ricostruzione. Intere cittadine allagate, interi campi devastati, con evidenti danni sia alle strutture, da ricostruire, sia all'agricoltura: servirà un massimo sforzo delle istituzioni.

L'Emilia Romagna come sempre ce la farà, ma se anche una regione così ben rifornita dal punto di vista organizzativo e strutturale è crollata sotto i colpi di 500 millimetri di acqua in 36 ore, significa che in altre zone del paese, anche geograficamente più pericolose, potrebbe succedere ben di peggio. E serve intervenire per tempo, lavorando quando le cose vanno bene affinché si sia pronti quando andranno male. Non viceversa. Un mio caro amico, e relativa famiglia, è bloccato in una zona di montagna nel faentino, con due frane nella sua proprietà e la strada interrotta. Di fatto è isolato e senza luce, mentre io al Fossolo me la sono cavata stando due giorni in casa senza particolari problemi. E mi considero oltremodo fortunato. Ecco, per oggi niente di calcio, che non ce n'è bisogno così come non c'è bisogno del concerto di Springsteen a Ferrara o del match di basket a Cento. E in questa ottica segnalo il tweet del profilo ufficiale della Cremonese: "Cremonese-Bologna sarà una battaglia sportiva, ma fuori dal terreno di gioco siamo e dobbiamo essere tutti uniti di fronte a situazioni tragiche come quelle che stanno mettendo a dura prova Bologna e l'Emilia Romagna. Siamo con voi". GRAZIE.