Non si può pretendere che il Bologna debba essere perfetto sempre, perché non lo è, ha dei limiti oggettivi nel panorama di vertice della Serie A, ma a volte li supera e la classifica sta lì a dimostrarlo. Se la squadra di Motta fosse robotica nella sua perfezione non perderebbe mai e si chiamerebbe Manchester City, per questo ogni tanto dobbiamo tenere in considerazione passi falsi, come quelli di Udine, o mezzi, se vogliamo considerare così quello di oggi. Oppure si può apprezzare il fatto che il portiere del Genoa è stato il migliore in campo, che la squadra non si è arresa e ha raggiunto un pari che muove la classifica e tiene sveglie le avversarie, perché il Bologna c'è ancora e non si arrenderà fino alla fine. Il punto va preso per come è maturato e quindi può andare bene: se pareggi al 95' si può essere moderatamente soddisfatti e l'esultanza del Dall'Ara dimostra che il tifo ha apprezzato (me compreso, non sono rimasto impassibile nonostante il mio ruolo). Insomma, il Bologna ha alzato le aspettative, ed è normale, ma il contatto con la realtà non va mai perduto, così come il sacrosanto equilibrio dei giudizi.
lo spunto