Intendiamoci, è stato di gran lunga il migliore in campo, facendo girare attorno a sé tutta la squadra. Dire che fa reparto da solo non basta, ne vale uno e mezzo. Ma proprio per questo occupa la casella dei peggiori in modo, diciamo così, preventivo. La sua lunga passerella finale a fare ciao ciao con la mano ai tifosi, con l'umore non proprio di chi ha appena vinto una partita, mi ha personalmente terrorizzato all'idea di assistere ad un addio. Voglio credere alle parole di Di Vaio e spero di sbagliarmi. Ma se lo ricorda il signor Arnautovic che il Bologna è andato a tirarlo fuori dalle paludi cinesi quando nessuno si ricordava più di lui? E non pensa che varrebbe la pena di dimostrare senza indugi riconoscenza ad una società e ad un pubblico che lo ha rimesso da protagonista sul piedistallo del calcio internazionale? Basta che dica: resto a Bologna, al diavolo i Devils, ed è l'eroe a vita della città.
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