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Bologna: ancora 12 partite per continuare a sognare l’Europa

Redazione TuttoBolognaWeb

di Gionni Forlenza

Il Bologna visto sabato sera contro la Lazio, ci riconsegna la squadra ammirata nella gestione Motta. Si, perché il Bologna di Torino sembrava un’altra squadra con altri interpreti e un altro mister. Troppo brutto per essere vero. Una partita che ancora oggi si fatica a dargli un senso. Tornando a sabato sera, la Lazio arrivava al Dall’Ara con 3 vittorie consecutive, culminate con lo 0-1 al Maradona. Motta, alla vigilia, ha letto bene la disposizione tattica di Sarri, inserendo alti sulle fasce Aebischer e Kyriakopoulos per frenare subito le veloci ripartenze degli esterni bassi laziali e, in fase di possesso palla, farsi trovare pronti nella metà campo avversaria, per creare superiorità numerica. Soumaoro per Sosa è apparsa sin da subito la scelta migliore mentre al centro dell’attacco, ancora fiducia a Barrow, che per la seconda volta consecutiva, ha panchinato le due punte centrali, Arnautovic e Zirkzee. Le molteplici occasioni avute dal Bologna e le poche regalate alla Lazio, hanno di fatto dato ragione alle scelte di Thiago Motta. Forse nei 4 cambi del secondo tempo si poteva fare qualche scelta diversa; per esempio, almeno uno tra Moro e Schouten si poteva tenere in campo. Sono giocatori che dettano il tempo di gioco, sanno trattare la palla come pochi con passaggi precisi ed hanno una notevole visione di gioco.


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