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Neppure il Nettuno, il gigante e simbolo di Bologna, riconsegnato alla città tirato a lucido, ha potuto far evitare la sconfitta contro la Juventus. A questo giro poi, col VAR, e' anche tutto filato liscio quindi non c'è neanche stato bisogno del suo intervento. L'arbitro Banti ha diretto al meglio la gara, utilizzando un metro di giudizio equo. Perlomeno i tifosi rossoblu non sono usciti dallo stadio col dente avvelenato.
Contro la Juventus, di anno in anno, di decenni in decenni, cambiano i giocatori, gli allenatori, i Presidenti, i dirigenti, i tifosi eppure si esce dallo stadio quasi sempre con le ossa rotte. In casa, una sola vittoria dal 74 ad oggi e solo qualche pareggio. L'unica vittoria, novembre '98, 3-0. Risultato peraltro fissato già poco prima della mezzora del primo tempo. Il Bologna ha vinto contro la Juve di più in trasferta. Ottobre '80, 0-1 con il rigore trasformato da Paris, gennaio '99, 1-2 in Coppa Italia con il rigore trasformato da Ingesson a fissare il risultato e febbraio 2011, 0-2 doppietta di Di Vaio. Questi gli acuti del Bologna contro la vecchia signora, 4 in tutto dal 74 ad oggi. E' la vera bestia "nera" del Bologna. Troppo piccoli, troppo timidi ed impauriti contro una Juve che oggi ha giocato davvero da grande squadra. Sono rimasto impressionato dal pressing asfissiante dal primo all'ultimo minuto anche in vantaggio per 3-0. Tanta tanta tecnica, spesso primi sulle palle a rimbalzo e spesso vincenti sui contrasti. Non c'è stata gara neanche fisicamente. Sovrastati anche in velocità. Donadoni ha assistito impotente alla resa dei suoi interpreti che a dir la verità, nei primi 20 minuti hanno cercato di creare qualche grattacapo ai bianconeri ma col passare dei minuti, la Juve e' salita in cattedra e poco prima della mezzora ha trovato su punizione, dal vertice sinistro, il gol di Pjanic.
Non esente da colpe Mirante che poteva piazzarsi meglio. Si era intuito che lo juventino, specialista sulle punizioni, volesse calciare in porta. A proposito di Mirante, e' obbligatorio farlo giocare? Da quando e' tornato dopo lo stop forzato per problemi al cuore, non e' più il Mirante dei tempi migliori. Anche in occasione del secondo gol, poteva fare meglio. Donadoni ha proseguito col suo modulo 4-3-3 ma oggi forse un più cauto 4-4-2 non avendo Palacio e Di Francesco, non sarebbe stato meglio? Il mister poi, mi deve spiegare il cambio di Destro per Petkovic ad inizio ripresa. Toglie l'unica punta che può far gol e ne mette un'altra che da quando e' a Bologna non ha ancora segnato. Se l'intento era quello di far salire la squadra, direi non pervenuto. Destro e Petkovic avrebbero potuto giocare assieme dal primo minuto e in caso di 4-3-1-2 con Verdi alle loro spalle. Inoltre, la scelta di utilizzare Okwonkwo dall'inizio per la prima volta in assoluto e proprio contro la Juventus mi e' sembrata una azzardata. Si partiva con Krejci se proprio si voleva insistere sul 4-3-3. Ad ogni modo, contro questa Juve anche cinica ed affamata, c'era poco da fare. Il Bologna in casa ha finora vinto solo 2 partire, troppo poche se si vuol puntare al salto di qualità. Vero anche che nel girone di andata abbiamo ospitato le 3 super potenze, Inter, Juve e Napoli. Però e' anche vero che in casa il Bologna ha perso anche contro il Crotone e la Lazio e non e' andato oltre il pari con Cagliari, Torino e Inter, unico punto conquistato contro una grande. Nel girone di ritorno ospiteremo solo la Roma tra le big. Ce la potremo quindi giocare con tutte e tentare quindi di migliorare il ruolino di marcia interno. Il Bologna pare aver smarrito anche quella solidità difensiva che la vedeva fra le difese meno perforate del campionato. I 3 gol presi dalla Juve e dal Crotone, i 2 presi dal Milan e dal Verona e quello preso col Cagliari, sono già la metà dei gol presi dalla prima giornata ad oggi. I rossoblu sono bravini contro le squadre medio piccole ed un disastro o quasi contro le grandi. E' dallo scorso anno che non riusciamo più ad ottenere risultati importanti contro le grandi. Donadoni e' il valore aggiunto di questa squadra che quando arrivo' vinse a San Siro contro il Milan, sconfisse il Napoli in casa e blocco' la Juve 0-0? Comincio ad aver dei dubbi. Un Bologna a corrente alternata che si accende e si spegne proprio come le luci di Natale, si e' ritrovato dopo appena 180 minuti da settimo con il Milan, ad undicesimo con Chievo ed Udinese, proprio le prossime 2 avversarie che chiuderanno il girone di andata. 2 partite che ci diranno se il Bologna sarà da parte sinistra della classifica o se di destra come gli ultimi 2 campionati. Peccato perché il salto di qualità sembrerebbe sempre dietro all'angolo ma al momento del dunque, si resta ancorati nell'anonimato con lo stadio che e' da anni che si dovrebbe rinnovare e che ancora non si sa quando inizieranno i lavori di restyling. Di certo, e' cresciuto il valore di parecchi giocatori però alla resa dei conti, la crescita sul campo alla terza stagione in serie A, e' quasi impalpabile. Chiudo facendo gli auguri a Gianluca Pagliuca che oggi spegne 51 candeline. Di certo, il miglior portiere del Bologna dagli anni 70 ad oggi, peraltro nato e cresciuto all'ombra di San Luca e tifosissimo del Bologna. I miei migliori 5 portieri rossoblu dai primissimi anni 70 ad oggi sono in ordine di grandezza: Gianluca Pagliuca, Francesco Antonioli, Giuseppe Zinetti, Sergio Buso, Emiliano Viviano. Buoni anche Antonio Mirante, Franco Mancini, Nello Cusin e Riccardo Cervellati.
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