editoriale

Squadra coinvolta e 11 nazionali: il Bologna alla prova Toro

di Mario Giuliante

Redazione TuttoBolognaWeb

Manca poco alla chiusura del mercato e tra gli ultimi colpi di fine stagione, la vicenda Diawara chiusa con la vendita del giocatore al Napoli, la prima vittoria in casa nella prima uscita stagionale contro il Crotone, i rossoblu si preparano alla delicata trasferta di Torino contro la squadra granata. Tra la suggestione Balotelli, per alcuni avvistato a Bologna (notizia di dubbio fondamento), i colpi Sadiq e Torosidis dalla Roma che dovrebbero avere la loro ufficialità nel giro di un paio di giorni, Donadoni assetta la squadra che affronterà il Torino, fiducioso dell’ottima prestazione di domenica scorsa. Nella conferenza stampa prima della partita di domani, il mister ha voluto spendere un paio di parole proprio sui suoi giocatori: “Mi piace che tutti i miei calciatori si sentano coinvolti. Questo mi da possibilità di scelta e voglio dare stimoli a tutti. Sono contento che il Bologna abbia 11 nazionali, significa crescita come club. Destro? Mi aspetto di averlo quanto prima al massimo della condizione. Lui è sereno e sta lavorando bene. Oikonomou? Ha tutte le potenzialità per diventare un top nel ruolo. In futuro dovrà essere un titolarissimo del Bologna”. Un ritrovato Destro, autore del gol vittoria, che si speri torni al top della forma quanto prima ed un Marios Oikonomou chiamata a sostituire Maietta dopo l’infortunio, rappresentano insieme ad altri, il futuro del Bologna. Contro il Crotone, oltre ai già citati Destro e Oikonomou, sono spiccati Kraft sulla fascia ed i nuovi acquisti Nagy e Krejci: il primo lo si è visto subito in palla, in buona condizione fisica e voglioso di ritrovare il prato verde dopo la lunga assenza nella scorsa stagione che non gli ha permesso di mettersi in mostra.

Adam Nagy classe ’95 ha mostrato una personalità in mezzo al campo inaspettata, capace di tenere il pallone tra i piedi, saltare avversari per involarsi verso la porta. Chiamato ad essere il goniometro di questa squadra, è un giocatore su cui lavorare e puntare. Non ha fatto rimpiangere né Giaccherini né Mounier Ladislav Krejci, autore di una gran bella prestazione coronata da un gol annullato ingiustamente. Da sottolineare anche un ritrovato Pulgar, diverso nella personalità e capace di credere nei propri mezzi. L’abbiam visto correre tanto, recuperare palloni e provare la conclusione: è forse questo il giocatore che ci si aspettava un anno fa..con un po’ di ritardo ma finalmente è arrivato. Entra, ruba la palla e fornisce l’assist per il gol di Destro: su Blerim Dzeamili si può dire solo una cosa... ottimo acquisto.

Con i primi tre punti sul groppone, il bel gioco espresso contro il Crotone, la bella prestazione dei nuovi arrivati e di quelli ritrovati, il Bologna inizia la nuova avventura nel massimo campionato. Tra i tanti nomi che girano prima della chiusura del mercato la città si divide su un Balotelli si o Balotelli no... con la strana suggestione dell’arrivo di un bomber che ha smarrito la via e che potrebbe ritrovarla forse al Bologna. La città si divide con un bomber che farebbe sognare i tifosi ma dall’altra un giocatore piantagrane capace di rovinare un clima spogliatoio che risulta essere compatto sotto tanti aspetti. Anche Joey Saputo ha espresso parere positivo su SuperMario ma ha fatto intendere che sarà il suo entourage a gestire la cosa. Indubbiamente l’arrivo di Mario darebbe gusto e arricchirebbe il Bologna sotto l’aspetto tecnico. Ma il problema è uno: quanta voglia ha Balotelli di confrontarsi con il Bologna e con un allenatore come Donadoni? Donadoni a Balotelli farebbe bene, ma bisognerà capire se Balotelli farà bene a Donadoni: una bella gatta da pelare a cui tenere testa. Restiamo a guardare.

Le ultime righe le dedichiamo alle parole Sergio Pirozzi, tecnico di Serie D del Trastevere e sindaco di Amatrice, uno dei paesi colpiti dal terremoto: “Non posso più fare l’allenatore. Devo stare vicino alla mia comunità e allenare la mia gente”. L’in bocca al lupo va a lui ed alla sua gente…perché tante volte lo sport (quello vero non inquinato dai tanti soldi che girano) non è solo sport, ma un modo anche per affrontare la vita con coraggio.