editoriale

Salerno…e la fortuna di maledire un goal

Vediamo un po’… quanto ci si mette a raggiungere Salerno… quattro ore e mezzo in treno. A 4 ore e mezzo da qui ci hanno tolto il sorriso. Non ci riguarda, qui pensiamo tutti a quel portiere in crisi che ci ha fatto perdere un...

Redazione TuttoBolognaWeb

Vediamo un po'... quanto ci si mette a raggiungere Salerno... quattro ore e mezzo in treno. A 4 ore e mezzo da qui ci hanno tolto il sorriso. Non ci riguarda, qui pensiamo tutti a quel portiere in crisi che ci ha fatto perdere un altro autobus verso la salvezza. Non ce ne accorgiamo ma... quanto siamo fortunati! Se i dibattiti sportivi che infiammano il nostro post partita sono ancora legati a un gesto tecnico infelice, alla scarsa capacità tecnica di questo o quello, al gol che si è mangiato l'altro. Sì, siamo felici. Felici e scontenti. Perchè a 4 ore e mezzo da qui, ma non demonizzo SOLO quelli, hanno messo una bomba sotto al nostro bel giochino. Era già successo, poco lontano, qualche settimana fa, quando un calciatore era stato vessato, minacciato, offeso, oltraggiato... per aver salutato tifosi di un'altra fede. Ma che differenza c'è, mi chiedo, tra questi integralisti e quelli che tagliano la gola alla figlia perchè si accompagna con uno di razza o di religione diversa? No, non esagero. L'indignazione parte da lontano. Mi vedo bambino, finita la scuola, mi metto i pantaloncini, la maglietta con l'otto attaccato dietro con la colla, ecco ora calzetti e scarpette e... "mamma, vado giù a giocare a pallone!". Che il mondo può aspettare.

Parte da quella libertà, piena e assoluta, lontana anni luce dalle follie del mondo, la mia rabbia contro questi "tifosi". Questi "sportivi". E' la stessa indignazione, rabbia, che ho provato a una distanza assai minore, centinaia di metri?, a sentire urlare parole di morte contro chi guida una società. Ma come siamo messi? Basta, basta, basta. Certo, anch'io ho inveito per un tiraccio centrale non contenuto da chi fa quello per mestiere. Mi ha rovinato la domenica, sì. Ma non uso minacce o parole di morte: chi lo fa ha problemi patologici. Questo pallone italiano, ripiegato su di sè, e i suoi campionati fatti di padroni e servi, distinzione accettata e a volte sostenuta dal Palazzo, avrebbero bisogno di maggiore leggerezza. Mi sento un hippie e nei cannoni ci metto fiori. Fuori tempo, sicuramente. Ma con un apparato digestivo che ancora funziona. Concludo: si attivino gli artificieri. la bomba si può disinnescare. Come? Ripensando al sistema calcio e ai suoi campionati. Abolendo l'odiosa regola delle retrocessioni. Dando vita a un campionato PRO che richieda ai suoi iscritti requisiti economici e garanzie di tenuta imprenditoriale. Chi non vuole una Nba all'italiana? Chi sa di sopravvivere con bilanci gonfiati, malsani, esempio assoluto di incapacità e ignoranza, figli di aumenti di capitale continui. Perchè il Bologna povero e squattrinato tira a campare, ma almeno non è neppure quel club che, spalmati debiti con rate secolari, si permette di fare campagne acquisti da nababbi. Chissà grazie a quali dinamiche...