lo spunto

Rinviare l’Europeo unica via: chiudere tutto per uscirne prima

Manuel Minguzzi

L'unica via perseguibile, a mio modo di vedere, in questa fase delicata e che ha toccato prima l'Italia, è fermare tutto per uscirne prima. Gasperini ha detto che a Valencia vivono come facevamo noi due settimane fa, poi sappiamo tutti cosa è successo qui. E allora perché non prendere coscienza del fatto che prima interveniamo e prima torneremo alla normalità? Che senso ha avere l'Italia ferma e il resto d'Europa no? Non sono un medico né un virologo, ma gli esperti ci stanno dicendo che in assenza di vaccino l'unico modo per fermare l'epidemia è non contagiarci l'un l'altro, lasciando al virus l'impossibilità di trasmettersi. In Italia stiamo provando a farlo e il mondo sta mandando diversi esempi: la bolla è scoppiata in Cina e ora, dopo due mesi, ne sta uscendo, l'Italia ci è appena entrata e ora dovrebbe fungere da monito per tutti gli altri, partendo dal calcio. Fermarsi a chiazze rischia di prolungare un momento difficile che, probabilmente, non può essere evitato. E alla fine della fiera non me la sento di dare torto all'Aic, perché è normale la presenza di un frangia di calciatori desiderosi di fermarsi per la propria salute e quella dei propri cari. Sono ricchi, certo, vivono agiatamente, ma possono ammalarsi come tutti gli altri. Ci sono sport senza contatto fisico, come lo sci di fondo, in cui una super potenza come la Norvegia ha deciso di fermarsi. Si fermi dunque al calcio, spostando gli Europei al prossimo anno in modo tale da consegnare alle leghe date per chiudere i rispettivi campionati. In tre mesi il contagio sarà certamente diminuito ma probabilmente non annullato, e l'Europeo sarà itinerante...Resistiamo ora per far durare il meno possibile questa situazione da coprifuoco. Fermarsi ora e uscirne prima.

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