editoriale

Questione di ”erre”

Ci eravamo lasciati con un calciatore in maglia nerazzurra che mandava i propri tifosi in visibilio regalando alla squadra di casa tre punti d’oro in zona Cesarini; ripartiremo, tra pochi giorni, con un’altra maglia nerazzurra e, si...

Redazione TuttoBolognaWeb

Ci eravamo lasciati con un calciatore in maglia nerazzurra che mandava i propri tifosi in visibilio regalando alla squadra di casa tre punti d'oro in zona Cesarini; ripartiremo, tra pochi giorni, con un'altra maglia nerazzurra e, si spera, con un finale diverso. Per fermare questa Inter ci sarà bisogno del miglior Bologna, anche perché stavolta ad impensierire Curci (o chi per lui) non ci saranno le fetecchie di Livaja e Brivio, bensì i missili terra-aria di Guarin e le magie di Palacio, giusto per citarne due. Senza contare che sul ‘’Dall'Ara’’ saranno accesi i riflettori di mezzo mondo per quella che sarà la prima partita ufficiale di Thohir come presidente dell'Inter e qualcosa mi dice che si farà di tutto per non rovinargli la festa: per esempio, come designazione arbitrale mi aspetto un bel De Marco qualsiasi... Sono troppo malpensante? Probabile, ma a frequentare i ‘’Walter’’ si impara a piangere, si sa. Comunque, tra tanti patemi e momenti di sconforto, qualche dato positivo c'è: innanzitutto non sarà della partita Ranocchia, colui che l'anno scorso fu il vero castigo della banda rossoblù con ben due gol in tre partite. Un'altra considerazione che potrebbe deporre a nostro favore è che il Bologna di Pioli, soprattutto nel girone d'andata, ci ha abituati a lasciare punti per strada negli scontri diretti ma a realizzare qualche colpo grosso contro le squadre (economicamente) grandi; chiedere, appunto, al buon Mazzarri. Ultimamente però il ‘’giocattolino’’ dell'allenatore parmense pare essersi rotto e, per la prima volta nell'avventura sotto le due torri, la sua posizione sembra traballare, paradossalmente più adesso che la giostra, seppur a passo di lumaca, ha cominciato a girare che quando la squadra marciva ultima in classifica e senza ancora aver gustato la gioia della vittoria. Si mormora che Pioli stia scontando la scelta estiva di Curci e un modulo eccessivamente difensivistico che sta disinnescando bocche da fuoco del calibro di Diamanti e Kone; i mugugni, al contrario di quanto si possa pensare, non sono cominciati a Bergamo ma all'indomani del pallido pareggio casalingo contro il fanalino di coda Chievo, una partita che se fosse stata vinta a quest'ora avrebbe reso meno pesante l'atmosfera che regna a Casteldebole. Invece è cominciata la pericolosissima e prematura ‘’caccia al colpevole’’, con Pioli che è passato dall'essere il comodo ombrello sotto cui ripararsi qualsiasi cosa accada (in campo e nell'Ata Hotel) al parafulmine comodamente additato quale causa del deludente inizio di stagione. Oltre al crescente malumore del duo G&Z, il mister è anche tenuto a combattere con la perenne emergenza infortuni, con il dilemma sul modulo da usare (che sia giunto il momento del ritorno dei due trequartisti?) e, soprattutto, con il grattacapo che assilla il Bologna da un anno e mezzo a questa parte: chi schierare tra i pali? Dando per scontata la perdurante assenza di Stojanovic, toccherà a Curci, sapendo che al momento non ha la fiducia dei compagni e che qualsiasi avversario, anche il calciatore più brocco della Serie A, proverà a beffarlo tirando da ogni angolo del campo? Oppure sarà riesumato Agliardi, molto più forte tra i pali (ricordate la parata a Roma su Totti?) ma troppo svolazzante nelle uscite? E se invece della carta ‘’esperienza’’, che, con i 58 anni in due dei personaggi di cui sopra, ci è costata decine di punti in campionato e una serata drammatica in Coppa Italia, si provasse con il premiare la sana incoscienza della gioventù? Proprio alla vigilia del mese infuocato che aspetta il Bologna senior, dal settore giovanile sono arrivate benauguranti notizie, come la vittoria di misura contro la primavera della Juventus, con Matteo Malagoli, 18 anni, autore di una prova superba. E non venite a dirmi che il fanciullo ‘’potrebbe bruciarsi’’ perché la nostra piazza ha già dimostrato in passato grande maturità in questo senso e, anzi, reclama a gran voce uno svecchiamento generale dell'ambiente, anagraficamente parlando e non. Comunque, qualsiasi scelta di modulo e di uomini verrà effettuata, calendario alla mano, ci sarà bisogno del ritorno del Bologna di Pioli che rompeva le uova nel paniere alle big. Se il lotto degli scontri diretti è stato un mezzo flop, adesso, se vogliamo passare un Natale sereno e non da ultimi in classifica, ci sarà bisogno di trasformare i misfatti finora effettuati in qualcosa di quasi perfetto. So che parlare di ‘’erre’’ a un parmense può sembrare una burla ma in quella lettera potrebbe celarsi la danza propiziatoria di cui in questo momento ha bisogno il Bologna: basta ‘’errori’’ distribuiti a destra e a manca, che salgano in cattedra gli ‘’eroi’’. E, ovviamente, sto parlando degli 11 protagonisti in campo. Perché sugli spalti gli eroi, viceversa, non sono mai mancati.