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Il Bologna ha un presidente

Saputo prima incontra i tifosi e poi i giornalisti dopo la scoppola con il Frosinone: squadra criticata, Inzaghi via, per i dirigenti destino in bilico a giugno. Il club ha un presidente

Manuel Minguzzi

'La squadra oggi ha fatto pietà'. Con queste parole Joey Saputo ha esordito, per la prima volta da presidente del Bologna, in una conferenza post partita, di fatto apparendo come mai si era visto prima.

E' venuta fuori l'anima del tifoso, prima che del presidente, e sono emerse le emozioni di chi vive le partite soffrendo quando le cose vanno male. Questo è il periodo di massima crisi della sua era, più duro sia rispetto all'esonero di Lopez in B e quello di Rossi in A, ed è stato gestito mettendoci la faccia nel suo punto più basso. E' tardi, non spende, è plumone, il pensiero non è unanime e le critiche sono legittime, ma stavolta Joey ha affrontato il toro per le corna mettendosi prima a disposizione dei tifosi - che a metà ripresa avevano abbandonato la curva per richiedere un confronto con il presidente - e poi dei giornalisti, sostituendo il tecnico che non si è presentato (e avremmo fatto a meno di sentire i soliti alibi sull'andamento del match di un Inzaghi sempre più distaccato dalla realtà). Insomma, indipendentemente dalle opinioni e dai pensieri, oggi più che mai Saputo ha dimostrato di essere un presidente che avrà tanti difetti ma non ha paura di metterci la faccia. E non è un aspetto banale nel calcio moderno.

Il Saputo di oggi ha voluto mandare un messaggio, per prima cosa indirizzato alla squadra, che racchiude anche Inzaghi, ma in generale alla piazza prospettando cambiamenti sia ora che a giugno. Da domani, la prima azione sarà silurare Inzaghi e affidare probabilmente la panchina a Mihajlovic, oltre che a procedere con ancora 2 o 3 rinforzi dal mercato per cercare di alimentare le residue speranze di salvezza. Da giugno, invece, salteranno teste dirigenziali: Saputo ha ammesso gli errori commessi e nell'incontro con i tifosi ha promesso cambiamenti nel piano strategico del club, in un colloquio che ha avuto come tema principale proprio il lavoro della dirigenza. Della serie 'caro Joey, ti rispettiamo, ma devi renderti conto che la dirigenza ha lavorato male' se volessimo fare un brutale sunto del confronto. Semmai non se ne fosse reso conto prima, oggi Saputo ha toccato con mano la delicatezza della situazione, sia a livello tecnico, sia a livello strategico. Questa stagione, indipendentemente da come finirà, avrà comunque sancito un passo indietro indelebile nel processo di crescita del club, e il presidente non potrà rimanerne insensibile lasciando immutate cariche ed errori. E chissà, meglio aver preso un cazzotto feroce oggi con il presidente in città e non in altre circostanze quando la lontananza non avrebbe prodotto questo franco e diretto confronto con tifosi e stampa. E' difficile oggi sperare ancora nella salvezza e credere che un paio di acquisti possano consentire al Bologna di svoltare, ma da questo punto fermo messo oggi da Saputo si può sicuramente trarre un beneficio. La voce del proprietario, che tra l'altro ha chiesto scusa per la situazione, è sempre importante per fermare una emorragia e in secondo luogo per mettere una base solida da cui provare a ripartire. Oggi il Bologna ha avuto un presidente coraggioso.

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