Fiorentina-Bologna e la cultura del “Bar Sport”

Oggi all'Artemio Franchi di Firenze si sfideranno Fiorentina e Bologna. Il derby dell' Appennino vede affrontarsi due squadre che lottano per obiettivi del tutto diversi, la Viola insegue il treno Champions, il Bologna invece lotta per la salvezza. Entrambe le squadre hanno bisogno di punti, sicuramente non sarà una partita facile per i felsinei, questo Diamanti e compagni lo sanno bene, ma faranno di tutto per tornare a casa almeno con un punto, che risulterebbe fondamentale in questa situazione di classifica. La trasferta di oggi mi riporta alla mente un legame inscindibile: calcio, libri e cinema. Un esempio lampante è, il libro scritto da Stefano Benni e poi ripreso per un film del 2011: "Bar Sport". Scritto con grande maestria dall'astuta penna di un grande autore, racconta le vicende di un bar di provincia,in cui le persone si incontrano e vivono le loro storie. Riesce ad intrecciare tutti gli stereotipi comuni sul bar, in cui si avvicendano curiosi personaggi ognuno con la sua storia: il carabiniere, lo sparaballe, il professore, il tecnnico (con due n), che declina la formazione della nazionale e il ragioniere innamorato della cassiera per dirne alcuni. Il bar, come luogo, in cui, chiaramente, non possono mancare i discorsi sportivi, in cui nascono le storie più assurde che poi si trasformano in leggende, e in cui si discute della propria squadra del cuore. Stefano Benni crea una piccola commedia sui tipici personaggi, da quelli che ne fanno una loro seconda casa, un luogo dove ritrovarsi, a quelli che lì si riuniscono per organizzare le trasferte della Domenica per seguire la propria squadra. Nel film omonimo, come nel libro, la trasferta è quella per seguire il Bologna, proprio a Firenze. Dopo aver deciso di noleggiare un pullman, per varie controversie non arrivano mai al Franchi e si ritrovano addirittura in Svizzera, in una perfetta vena satirica che pervade tutto il libro. Curiosa l'immagine degli stereotipi che si possono incontrare quando si organizza una trasferta, perfettamente resi da Benni. C'è il venditore del Bar che porta la sua roba, rigorosamente da comprare e non gratis, c'è l'esperto delle strade, che alla fine finisce per far perdere la comitiva e c'è il porta sfiga, solo per citarne alcuni. Alla fine, essendosi persi, si ritrovano in uno prato ad ascoltare la radio, con la voce che recita: "Fiorentina in completa tenuta bianca per dovere di ospitalità, schiera Superchi,Galdiolo,Roggi,Guerini,Della Martira,Brizzi,Caso,Merlo,Casarsa,Antonioni,Saltuffi. Il Bologna risponde con Adani,Roversi,Cresci Battisodo,Bellugi,Maselli,Getti,Pecci,Savoldi,Bulgarelli,Landini". L'inserimento di questa parentesi calcistica relativa al Bologna, ci ripropone il collegamento con la partita che attende i rossoblu domenica, ma il libro mi fa sorgere anche una riflessione con una vena nostalgica per una realtà non vissuta. Oggi i tifosi si ritrovano a discutere sui social network, si accontentano di discussioni virtuali, non c'è più il gusto di una discussione davanti a un caffè in un bar, magari proprio sul Bologna. Le vecchie abitudini di ritrovarsi il Lunedì, o comunque nel post partita, al bar, a parlare della partita, oggi sono quasi del tutto perse, tranne in alcune realtà di Provincia. Sarebbe bello ritrovare il gusto di quest'usanza, riscoprire il calcio come era vissuto una volta, quando non c'erano Facebook e Twitter, il calcio quello vero. Non chiamatemi tradizionalista, sono solo per una visione del calcio più "romantica", sono per le storie delle squadre di provincee dei giocatori che poi nei bar si trasformano in leggenda, come Piva nel libro. Sono per il calcio che mi raccontava mio nonno, quello che forse non c'è più, e del quale i bar erano una componente fondamentale. Nel mondo di oggi questa idea di calcio è utopistica, ma sognare non costa nulla. A proposito di sognare, sarebbe bello Lunedì ritrovarsi in un Caffè di Bologna a parlare di un gran goal di Diamanti, di Konè o Cristaldo, o di qualche giocatore rossoblu, che permetta al Bologna di pareggiare o addirittura espugnare il Franchi. #BELIEVE