editoriale

Compatti fino alla fine

Il cambio di rotta è sotto gli occhi di tutti: il Bologna, che nelle prime 8 partite aveva subito 22 goal (con la media di 2,75 a partita), nelle ultime 3 gare non ha subito reti. Questo dato è il risultato di un cambio di modulo...

Redazione TuttoBolognaWeb

Il cambio di rotta è sotto gli occhi di tutti: il Bologna, che nelle prime 8 partite aveva subito 22 goal (con la media di 2,75 a partita), nelle ultime 3 gare non ha subito reti. Questo dato è il risultato di un cambio di modulo introdotto da Pioli dalla partita contro il Sassuolo, che ha portato 7 punti in 4 partite, il che significa una media da salvezza tranquilla. Ovviamente dobbiamo evidenziare come gli avversari incontrati nelle ultime giornate non siano di prima fascia e come probabilmente il cambio di modulo non sia la medicina a tutti i mali, tuttavia i primi risultati sono arrivati e quindi allo stato attuale delle cose è giusto insistere su questa linea. La difesa a tre permette alla squadra di difendersi con più uomini ed il centrocampo a tre assicura un maggiore filtro nella fase di non possesso. Con questo modulo la squadra è molto compatta e subisce meno, ma in avanti vi sono poche alternative e l'arretramento di Kone sulla linea dei centrocampisti rischia di privare la squadra di una risorsa importante in fase offensiva (vedi trasferta di Cagliari dove l'assenza di Diamanti ha portato Panagiotis ad esaltare le sue caratteristiche). In questo campionato siamo partiti convinti di poter imporre il nostro gioco, salvo poi dover rivedere tutto a causa di una partenza disastrosa: ora la squadra pensa prima di ogni cosa a non subire, a discapito della fase d'attacco che in questo momento è passata in secondo piano.

Ora come ora il principale problema per Pioli è l'emergenza in difesa, poiché i simultanei infortuni di Natali, Mantovani e Radakovic, uniti all'assenza prolungata di Cherubin, hanno costretto Pioli a riproporre Krhin al centro dei tre, in un ruolo non suo, dove peraltro non ha nemmeno sfigurato. Non mi sento nemmeno di incolpare la società per questa situazione specifica, poiché credo che il ruolo di centrale difensivo fosse l'unico dove il Bologna godeva di una certa abbondanza di possibili titolari. In realtà però, se ci pensiamo bene, anche quest'anno sono stati fatti molti errori di valutazione, che hanno contribuito a creare questa situazione, perché il cambio di modulo ed il passaggio alla difesa a tre ha come conseguenza l'utilizzo di un difensore centrale in più quindi questa situazione di emergenza era evitabile. A centrocampo si era inizialmente pensato di giocare a due nonostante non si avessero in rosa giocatori con le caratteristiche giuste. Per intenderci se avessimo avuto sia Taider che Perez da subito, allora forse avremmo potuto pensare di giocare con solamente due mediani (come è stato l'anno scorso). Ma se si aveva intenzione da subito di schierare Krhin o Pazienza, allora bisognava capire immediatamente che sarebbe stato necessario un cambio di modulo. I giocatori con quelle caratteristiche in un centrocampo a due fanno fatica, perché hanno scarsa dinamicità ed in fase di non possesso non fanno abbastanza filtro. Se si vuole giocatore con un uomo davanti alla difesa in “stile Pirlo”, lo si può fare solo con due uomini a protezione (nella Juve di quest'anno ci sempre due tra Pogba, Marchisio e Vidal) e questo soprattutto se ti chiami Bologna e devi affrontare un campionato lottando per salvarti. Questo concetto doveva essere chiaro fin da subito e probabilmente non ci saremmo trovati in questa situazione di emergenza. Si doveva pensare da subito che per salvarsi, bisogna prima difendersi poi eventualmente giocare all'attacco. Se prendi 22 goal in 8 partite, con una difesa che non è cambiata molto rispetto allo scorso anno, allora significa che ci sono stati degli errori.

Questi errori di valutazione hanno portato la società a spendere un sacco di soldi per prendere i vari Bianchi ed Acquafresca, che probabilmente si sarebbero potuti investire su un paio di centrocampisti più utili alla causa. Come ogni estate gli errori di valutazione ci penalizzano, dal caso Belfodil in poi quello che si è pensato in estate non è mai riuscito in autunno, le partenze della squadra sono state sempre difficili, anche prima dell'arrivo di Pioli e questo perché a Bologna non si è mai vista nessuna forma di programmazione ed ogni anno si riparte da zero. In questo campionato il Bologna è partito malissimo, come mai era accaduto nella sua centenaria storia, ma ora sembra aver trovato il modo per uscirne. Se vogliamo salvarci dovremo lottare e difendere con il coltello tra i denti e il mezzo per riuscirci saranno molte altre partite come quella contro il Chievo. Perché quest'anno non ci sarà spazio per lo spettacolo, non ci sarà spazio per il divertimento. Almeno per ora dobbiamo continuare a correre, conservando quella compattezza che ci ha permesso di ottenere i primi risultati e sperando di riuscire a mantenere questo atteggiamento fino alla fine di questa lunga strada, in direzione salvezza.