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Caro Donadoni, così non va

di Gionni Forlenza

Redazione TuttoBolognaWeb

Caro Donadoni, così non va! Appena 3 vittorie su 12 partite interne e altrettanti pareggi. Pesano come un macigno sulle spalle del mister le 6 sconfitte che, per una squadra come il Bologna, sono veramente tante. Già 6 sarebbero tante anche a fine campionato, ma ce ne mancano ancora 7 da giocare fra le mura amiche quindi, salvo ribaltoni, almeno un altro paio di partite le rischieremo di perdere. Da quando e' arrivato Donadoni, a parte i primi mesi della sua esperienza rossoblu, il Bologna ha avuto un rendimento casalingo pari mediamente ad una vittoria ogni 4 partite. Troppo poco. Una delle peggiori squadre per rendimento davanti al proprio pubblico. E meno male che in trasferta qualche risultato il Bologna lo ha ottenuto altrimenti sarebbe in piena lotta per non retrocedere. E' una questione di modulo? Di assimilazione dei concetti tecnici e tattici dello staff tecnico? Secondo me e' un insieme di cose ma credo che i veri problemi siano soprattutto di natura caratteriale e mentale. Non si possono vincere solo 3 partite in casa con Poli, Pulgar, Destro, Verdi, Palacio, Di Francesco, Donsah ed ora anche Orsolini e Dzemaili. Con un'altra mentalità, un altro carattere che solo l'allenatore può impartire ai suoi giocatori, il Bologna avrebbe sicuramente più punti.

Perdere in casa contro Juventus e Napoli non e' un dramma! Lo e' perdere per ben 2 volte 2-1 contro questa Fiorentina. Una squadra quella viola contro cui almeno 2 punti si sarebbero potuti portare a casa. Non ci sta di perdere contro tutte le squadre che ci precedono anche di appena un punto e di vincere solo con quelle che ci stanno dietro o alla pari in classifica. Finora, l'unica vittoria contro una squadra che ci stava davanti e' stata contro la Sampdoria in casa. Al Dall'Ara il Bologna fa fatica ad imporre il proprio gioco; oramai le squadre avversarie ci conoscono. Fanno fare la partita al Bologna e gli avversari ci colpiscono di rimessa. Un po' quello che noi riusciamo spesso a fare in trasferta; giocare di rimessa. Caro Donadoni, sono sicuro che le strade a giugno si divideranno. Ci sono dei momenti in una carriera di un allenatore, giocatore, dirigente, presidente, dove si capisce di aver concluso un ciclo, di aver fatto il proprio tempo in una società. Roberto e' un uomo intelligente e lo sa. Senza fare nomi, con questa rosa un altro allenatore avrebbe fatto meglio. Sarebbero bastati quei 5-6 punti in più per essere a 33 punti in piena lotta Europa League, invece ci ritroviamo in una posizione di classifica che non sa di niente. Fa perdere entusiasmo ed obiettivi ai giocatori ed anche i tifosi rischiano di naufragare tra le pieghe di questi campionati anonimi. Sappiamo quanto quanto l'obiettivo europeo passi anche dal restyling del Dall'Ara, da una più equa ripartizione dei diritti televisivi, però guai utilizzare Donadoni come alibi perché sarebbe l'errore più grave che si possa commettere. Si può anche non arrivare settimi od ottavi però e' deprimente per tutti, in primis la piazza sempre paziente di Bologna, arrivare sempre a 42 punti. Si possono fare anche 52 punti senza andare in Europa. Già scalare qualche posizione in classifica vorrebbe dire qualche milione in più nelle casse della società. Cambiando i fattori, il risultato non cambia. C'è qualcosa che sfrega, che non torna. Contro la derelitta Inter, stessi punti nelle ultime 8 giornate, vediamo se il Bologna sarà ancora buon samaritano tra la gioia di un'altra tifoseria incredula ma consapevole che contro questo Bologna tutto pare possibile. Così come fare e subire gol da calcio d'angolo nella stessa partita.