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"L'incazzatura è terrificante, la Virtus è retrocessa nel campionato più triste e modesto degli ultimi dieci anni". Attacca così Gigi Serafini dopo l'orribile campionato virtussino, e pensare alla storia, secondo lui, fa male: "Basta ricordare Danilovic e il triplete, qui occorre rimboccarsi le maniche e prendere atto che si è finiti in A2. Serve un programma con i giovani, perché con gli over 30 non ne vieni più fuori". Serafini poi prosegue: "Sono finiti i canditi, serve il coraggio di tornare indietro ai tempi di Porelli. Girare per i campetti, trovare ragazzi e metterli in campo. La Fortitudo lo fa con Candi, ma se fosse in A1 avrebbe un americano al suo posto. Poi gli allenatori non insegnano più i fondamentali".
Non solo tecnica e prospettive, per Serafini il problema Virtus è a livello societario: "All'epoca di Porelli comandava lui, giusto o sbagliato che fosse. Oggi non si sa chi comanda. Non credo che la democrazia nello sport funzioni, mettere d'accordo 33 persone è impossibile. E' mancata una figura di raccordo tra squadra e società, qualcuno che dopo la terza sconfitta si facesse venire qualche dubbio sulla situazione della Virtus. Dico allora che serve ripartire dalle giovanili, allora a che serve aver vinto lo scudetto con i '95?".
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