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Scheda tattica: la Juventus di Conte

Redazione TuttoBolognaWeb

Un altro campionato si avvia verso la conclusione e vede ancora la Juventus nettamente in testa. Le avvisaglie per la fine di un’era però stavolta c’erano davvero tutte con una squadra apparentemente stanca dei metodi gestionali...

Un altro campionato si avvia verso la conclusione e vede ancora la Juventus nettamente in testa. Le avvisaglie per la fine di un'era però stavolta c'erano davvero tutte con una squadra apparentemente stanca dei metodi gestionali di Conte che però ha saputo riunire il gruppo all'insegna di un nemico comune: la straordinaria Roma di Garcia. Forse i capitolini non sono ancora pronti per lottare per il titolo, ma il tecnico bianconero li ha usati come collante riuscendo nell'impresa di tirare fuori ancora una volta il meglio dai suoi ragazzi. Il gioco della Juventus disposta con il 3-5-2 non sarà spettacolare ma è sicuramente efficace nella sua ripetitività con i movimenti coordinati alla perfezione di punte, esterni e mezzali e la grandissima capacità di compattarsi in tempi brevi non appena viene perso il possesso del pallone. Anche a livello di organico i protagonisti bianconeri sono fondamentalmente sempre gli stessi in quasi tutti i reparti con Buffon, Pogba, Vidal e Chiellini a guidare il gruppo come minutaggio complessivo e Pirlo ad illuminare come sempre il gioco. L'unico ricambio obbligato avvenuto con successo nel corso della stagione è quello che ha portato Caceres a sostituire l'infortunato Barzagli mentre tutti gli altri panchinari si sono resi utili ma senza scalare le gerarchie per meriti particolari. L'attacco è sicuramente il punto forte dell'annata della Juventus che finalmente ha potuto schierare due finalizzatori all'altezza tecnico-tattica della mole di lavoro svolta dai compagni alle loro spalle. Se Tevez ha dimostrato di essere letale in qualsiasi campionato, l'ago della bilancia è stato Llorente con il suo gioco fisico ma allo stesso tempo tecnico e la grande capacità di non sbagliare mai nelle occasioni decisive. I punti deboli della Juventus invece restano ancora una volta gli esterni, zone in cui mancano giocatori di altissimo livello in grado di far fare ai bianconeri il salto di qualità anche in Europa. Inoltre l'assenza di ricambi all'altezza porta i titolari ad arrivare a questo punto della stagione decisamente in riserva di energie e questo è evidente nei cali fisici che la squadra di Conte dimostra in tempi recenti nella ripresa. Non è un caso quindi che i bianconeri cerchino spesso di aggredire sin dal primo minuto per procacciarsi un vantaggio consistente nella prima frazione per poi amministrare la gara. In Italia tutto questo basta abbondantemente per dominare, ma per spostare il mirino più lontano bisogna ancora crescere.