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Calcioscommesse, 104 ancora nei guai. Tra loro Conte, Mauri, Colantuono e Signori

In questi 4 anni emmezzo d’inchiesta sono state studiate 200 partite sospette e su ben 60 è gravato almeno un capo di imputazione. Ad oggi, nella richiesta di rinvio a giudizio depositata lunedì 29 giugno dal pm di Cremona,...

Redazione TuttoBolognaWeb

In questi 4 anni emmezzo d'inchiesta sono state studiate 200 partite sospette e su ben 60 è gravato almeno un capo di imputazione. Ad oggi, nella richiesta di rinvio a giudizio depositata lunedì 29 giugno dal pm di Cremona, Roberto Di Martino, sono 104 i nomi scritti.

Antonio Conte, Mauri, Colantuono, Signori, Doni, Pelissier, Sartor, Bressan. Sono solo i nomi di maggior spicco nell'elenco delle richieste di rinvio a giudizio.

Intanto i legali del ct azzurro esprimono la loro delusione. "Il rinvio era prevedibile ma abbiamo perplessità sulla costruzione accusatoria -dice Leonardo Cammarata, uno degli avvocati di Conte- noi ritenevamo ci fossero tutte le condizioni per uscire del tutto dalla vicenda. Inoltre siamo stupiti dal cambio di motivazioni date. Della violazione del contratto collettivo tra allenatori non se ne era mai parlato prima".

Anche Stefano Colantuono non può dormire sonni tranquilli. Il neo tecnico dell'Udinese viene accusato di concorso in frode sportive per la partita Lazio-Genoa del 14 maggio 2001, chiamato in causa in una chat tra Doni e Santoni. "E' una richiesta senza senso -afferma l'avvocato Marco De Luca- l'indagine è stata fatta in modo maldestro, con carenze spaventose. La chat incriminata? Qualcuno voleva accreditarsi di altri fatti e ha usato quella sigla".

Scontato il rinvio a giudizio anche per Stefano Mauri, la cui posizione si è ulteriormente aggravata a seguito degli interrogatori di Ilievsky. Insieme a lui, accusati di associazione a delinquere con l'aggravante della transnazionalità, ci sono anche Signori, Doni e Pellissier.

Esce invece dal procedimento senza conseguenze penali Leonardo Bonucci. Gli atti su di lui sono stati inviati a Bari e lì arriverà l'archiviazione.