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Bologna-Palermo, l’amarcord

Redazione TuttoBolognaWeb

"Nel campionato targato 1948-1949 il Bologna battè in casa il Palermo con un gol di Giorgi al 43' del secondo tempo, ma tale evento passa in secondo piano rispetto alla grande tragedia che scosse il calcio italiano: quella della Basilica di Superga nella quale morì l'intera squadra del Torino, che faceva sognare ed emozionare tutti gli appassionati sportivi.

"Il 4 maggio 1949, alle 17:03, l'aereo che trasportava la squadra granata da una trasferta a Lisbona finì contro il muraglione del terrapieno posteriore della Basilica di Superga, sorgente sulla collina torinese. Morirono tutte le persone a bordo, 31 vittime totali, non solo i giocatori, ma anche i dirigenti, gli accompagnatori, l'equipaggio e i giornalisti Renato Casalbore (fondatore di "Tuttosport"), Renato Tosatti (padre di Giorgio, della "Gazzetta del Popolo") e Luigi Cavallero (de "La Stampa").

"Il terribile compito di identificare le salme toccò al grande Vittorio Pozzo, ex commissario tecnico della Nazionale, che aveva trapiantato quasi tutto l'organico granata in quello azzurro. Per conseguenza a quell'atroce evento, il Torino fu proclamato Campione d'Italia a tavolino e nelle restanti quattro partite furono schierate, da una parte e dall'altra, le formazioni giovanili.

"Un milione di persone si recò a dare l'ultimo saluto ai feretri che rappresentavano la consegna all'immortalità di una delle squadre più forti che abbiano mai calcato i campi della massima serie e che, al di là dei titoli conquistati, seppe regalare momenti di grande calcio ai tifosi non solo dei colori granata, ma anche di quelli avversari.

"Ogni 4 maggio dobbiamo guardare in alto, verso il cielo: nei nostri occhi, così come in quelli di ogni vero sportivo, che pure non abbia vissuto quel terribile momento o quell'epoca, ma abbia coscienza del fatto e una documentazione precisa di quei grandi giocatori, li vedremo giocare nei cieli limpidi, con la passione e la determinazione che accompagnavano un popolo uscito da una guerra sanguinosa nella delicata fase della ricostruzione nazionale.

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