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Bologna-Palermo, l’amarcord

Redazione TuttoBolognaWeb

"Nel campionato 1935/1936, il quale vide l'affermazione del Bologna che conquistò il suo terzo alloro della storia, il Palermo arrivò quindicesimo, retrocedendo in serie B per la prima volta, in compagnia delle "rondinelle" del Brescia.

"Il 3 maggio del 1936 andò in scena la gara casalinga dei rossoblù contro i rosanero, che all'andata si erano imposti per 2-0, e diverso fu il destino: una rete dell'oriundo italo-uruguaiano Miguel Andreolo al 47' decise in favore dei padroni di casa.

"In quei primi campionati di Serie A militavano anche squadre che, pur avendo fatto la storia del calcio italiano, oggi si trovano in categorie inferiori, vittime di fallimenti e di un calcio che si è fatto via via sempre più elitario, perdendo il proprio spirito: i grigi dell'Alessandria, che crebbero nelle loro giovanili il grande Gianni Rivera, i biancoblù della Pro Patria (di Busto Arsizio), la grande Triestina, che ebbe come allenatore il "paron" Nereo Rocco, arrivò seconda in campionato alle spalle del grande Torino nell'annata 1947/1948 e che fu decantata dal grande Umberto Saba. A seguire, i "nerostellati" del Casale, della provincia alessandrina, che vinsero il campionato nel 1913/1914, assieme alla Novese (di Novi Ligure) unica compagine di provincia a vincere il titolo nazionale. Il Liguria, società genovese, che in un turbinio di scioglimenti e di rifondazioni fece nascere la Sampierdarenese la quale, fondendosi nel 1946 con l'Andrea Doria, diede così alla luce l'attuale Sampdoria, donandole la banda rossonera centrale in campo bianco.

"Oggi, solo l'Alessandria è riuscita a rinverdire i fasti del suo passato glorioso, centrando la storica semifinale contro il Milan nella precedente edizione della Coppa Italia e disputando (almeno fino a qui) un ottimo campionato in Lega Pro, che la vede nelle prime posizioni; invece i conterranei della Pro Vercelli sono tornati in serie B dopo tanti anni nelle categorie inferiori.

"Tutte squadre simbolo di un calcio genuino, di piazza, sentito dalla popolazione e che nei tempi che furono riempiva gli stadi in ogni ordine di posto e che ci auguriamo di rivedere un domani non troppo lontano.

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