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Bella regaz – Alla scoperta di… Nasif Djibril

Alla scoperta dei giovani talenti del vivaio rossoblù

Redazione TuttoBolognaWeb

Classe 1999, nasce a Bassano del Grappa da genitori di origini togolesi. Italiano di nascita, ha scelto anche la nostra Nazionale, dove può già vantare un paio di convocazioni. Nasif è una punta centrale dotata di parecchia forza, abbinata ad una buona velocità, che gli ha consentito di agire in qualche occasione anche da esterno d’attacco.

Prelevato dal Cittadella (società da cui proviene anche Emiliano Pattarello, suo partner offensivo in Primavera), nella stagione 2015/2016 ha un rendimento a dir poco sorprendente: in regular season realizza 16 reti in 25 partite nel torneo Under 17 (un gol ogni 122’); un’ottima media, che riesce a migliorare nella fase finale del torneo, con 4 gol in 5 partite. Nella stessa stagione colleziona anche 3 presenze in Primavera, senza tuttavia entrare nel tabellino dei marcatori. Lo scorso anno partecipa al campionato Primavera, realizzando 6 reti in 19 partite giocate: malgrado le dieci reti in meno rispetto alla stagione precedente, la media rimane comunque molto alta, considerando i minuti giocati (soltanto 9 le presenze da titolare); peraltro in Coppa mette a segno due reti in due partite, con la media spaventosa di un gol ogni 49’. Quest’anno non ha ancora segnato nei circa 200 minuti giocati, complice anche qualche fastidio muscolare che lo ha costretto a saltare i match contro Chievo e Lazio.

Giocatore molto corretto, può gloriarsi dei soli 3 gialli accumulati in 60 presenze totali con la maglia rossoblù. Certo stupiscono, in un profilo così positivo del ragazzo dal punto di vista caratteriale, i due rossi diretti rimediati in carriera. In realtà abbiamo sorriso anche noi quando abbiamo appreso che uno è frutto di un «mortacci tua» proferito di fronte ad un direttore di gara romano durante un Lazio-Bologna del campionato Allievi 2015/16, mentre l’altro è frutto di una svista arbitrale che lo ha punito al posto di un compagno di squadra (di cui taciamo il nome).

Insomma, un ‘good boy’ di cui il Bologna Calcio può andar fiero, sul piano sia sportivo sia umano. Sperando che recuperi al più presto la vena realizzativa del suo primo anno bolognese…

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