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Atalanta-Bologna, l’amarcord

Redazione TuttoBolognaWeb

Il 2 maggio 2010 va in scena un vero a proprio spareggio tra le due squadre, le quale stanno lottando per non retrocedere: l'Atalanta padrona di casa è reduce dalla secca sconfitta per 3-1 contro l'Inter futura Campione d'Italia e d'Europa, mentre il Bologna ha battuto per 2-1 il Parma grazie a una doppietta di Marco Di Vaio. Colomba, allenatore del Bologna, schiera la difesa a 5 per portare a casa quel punto che sarebbe oro e la squadra di casa parte subito a spron battuto, trovando la chance per andare in vantaggio grazie ad un calcio di rigore decretato dall'arbitro Tagliavento di Terni al 14' per fallo di Daniele Portanova su Tiberio Guarente lanciato da una triangolazione con Simone Tiribocchi. Sul dischetto va il centrocampista cileno Jaime Valdès ma il suo tiro centrale viene neutralizzato da Viviano con le gambe, prima che Portanova salvi la situazione mandando in angolo con un magistrale colpo di testa.

Ma se il primo tentativo non va, il secondo colpisce a freddo il Bologna, con una punizione al 22' di Guarente che, da 35 metri, coglie Viviano fuori posizione e manda la sfera in fondo al sacco: lo stadio di Bergamo esplode in un grande boato, la vittoria significherebbe un bel passo in avanti per la salvezza, anche grazie agli scontri diretti. Un minuto dopo Valdès prova a riscattarsi dal rigore sbagliato scattando in incursione, ma la sua conclusione finisce in fondo a lato.

Al 44', su calcio d'angolo a favore del Bologna, nell'area di rigore bergamasca succede il finimondo: Tagliavento ammonisce il difensore Maximiliano Pellegrino e concede la massima punizione agli ospiti per una vistosa trattenuta, solo che il pallone è uscito durante la traiettoria, quindi la decisione viene revocata; però accade che Pellegrino, dopo il giallo, insulti l'arbitro, che se ne accorge e lo manda anzitempo negli spogliatoi, lasciando l'Atalanta in 10 con un uomo in meno proprio in difesa, il reparto più martoriato.

Inizia il secondo tempo all'insegna dei cambi e Colomba decide di passare dal 5-3-2 al 4-3-3, gettando in mischia anche Adailton, mentre Mutti ridisegna la sia squadra con un 4-4-1. Al 3' Amoruso prova a concludere, ma c'è una deviazione ed il pericolo è sventato, l'Atalanta controlla bene il match e al 35' avrebbe l'opportunità di chiudere i conti ma Ferreira Pinto, servito da Doni, spara fuori bersaglio davanti a Viviano. Come dice una vecchia legge del calcio, "gol sbagliato, gol subito" e così avviene: un minuto dopo Francesco Modesto, centrocampista del Bologna, vince un contrasto con la difesa atalantina e passa la sfera a Gimenez, che conclude, trovando prima la respinta di Consigli, poi la terribile autorete di Federico Peluso che tocca maldestramente ed insacca nella propria porta. Al 39' l'Atalanta ci prova ancora con un colpo di testa di Cristiano Doni che finisce fuori di poco, il grido di gioia della tifoseria orobica resta soffocato in gola. Il Bologna risponde al 44' ancora con Henry Gimenez che conclude su assist di Guana, ma il tiro è da dimenticare.

All'ultimo minuto di recupero un contropiede di Marco Di Vaio viene fermato per un fuorigioco alquanto dubbio e, dopo cinque minuti di sofferenza pura, Tagliavento manda tutti negli spogliatoi, con la curva nord bergamasca che urla contro i giocatori e la dirigenza, mentre i Menarini festeggiando in tribuna lo scampato pericolo: sarà alla giornata successiva che giungerà la salvezza matematica per i rossoblù pareggiando 1-1 con il Catania, mentre l'Atalanta verrà "giustiziata" a Napoli da un doppietta di Fabio Quagliarella.

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