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Andersson: “Bologna è la mia seconda famiglia, con Saputo si può tornare grandi”

Le parole del grande ex rossoblu Kennet Andersson, in occasione delle finali del torneo giovanile "We Love Football" al Dall'Ara.

Redazione TuttoBolognaWeb

Ieri al Dall'Ara è andato in scena l'ultimo atto del torneo giovanile under 15 'We Love Football' organizzato dall'ex Bologna De Marchi. Come riporta 'Il Resto del Carlino', all'evento erano presenti numerosi ex calciatori rossoblu tra cui anche lo svedese Kennet Andersson.

All'età di 48 anni l'ex attaccante vive con la famiglia nella sua patria, a Goteborg dove collabora ad alcuni progetti tra calcio e impresa, tra cui anche una app 'Forza Football', inoltre allena una squadra di calcio femminile in cui milita anche sua figlia Stella di 17 anni. <<Da allenatore sono un tipo calmo - dice Andersson - anche perchè a quell'età è più importante crescere brave ragazze che brave calciatrici. Sia Stella che Liam sono mancini: è un mistero della natura che calcisticamente siano nati da me>>. Anche l'altro figlio di soli tredici anni infatti si è già affacciato al mondo del calcio e gioca nelle giovanili dell'Ifk Goteborg, squadra in cui aveva iniziato la carriera anche il padre Kennet.

Oltre alla Svezia, Andersson ama anche Bologna: << Questa è casa mia, quando vedo Paramatti e De Marchi mi sembra di non essere mai andato via da qui. A Bologna alla fine ho giocato per quattro stagioni: per uno che in carriera ha cambiato tante squadre come me si può dire che Bologna sia la mia seconda famiglia>>. Ha poi raccontato proprio quegli anni in maglia rossoblu: << Ai miei tempi ci siamo divertiti tanto, quella era una grande squadra fatta di grandi giocatori e soprattutto di grandi amici. Vedo però che adesso, con Saputo, il club finalmente ha tutte le potenzialità per ritornare grande. E me lo auguro di cuore: perchè se il Bologna tornasse ad essere protagonista in serie A tornerò più volentieri a vederlo giocare al Dall'Ara...>>.

Infine Andersson ha ricordato Klas Ingesson, suo ex compagno di squadra in rossoblu, stroncato da un mieloma nell'ottobre 2014: <<Klas mi manca, se n'è andato troppo presto, per colpa di una brutta malattia. Ho sofferto, ma poi ho cercato di voltare pagina. È una legge della vita: quando perdi un amico stai male, ma poi devi guardare avanti>>.