lo spunto

Prima delusione per Saputo, a Mbakogu dico che…

Annata tormentata per il chairman rossoblù Joey Saputo, i suoi Montreal Impact dopo una stagione disastrosa in campionato si sono concentrati sulla Champions League Concacaf, la marcia è stata perfetta fino alla finale, peccato che...

Manuel Minguzzi

Annata tormentata per il chairman rossoblù Joey Saputo, i suoi Montreal Impact dopo una stagione disastrosa in campionato si sono concentrati sulla Champions League Concacaf, la marcia è stata perfetta fino alla finale, peccato che nel doppio confronto il Club America l'abbia spuntata vincendo in trasferta 4-2 sotto gli occhi del proprietario canadese. Non proprio fortunato Saputo dal punto di vista sportivo, puntava molto su questo trofeo che per noi europei conta pochissimo ma per i canadesi tanto, nessuna squadra della terra delle foglie d'acero l'ha mai conquistata e nessuna era arrivata in finale prima degli Impact. Fa ancora più male arrivare ad un passo dall'alzare il trofeo e vedertelo sfilare da sotto il naso, annusare la gloria, la felicità e l'estasi salvo poi ritrovarsi a piangere in mezzo al campo rincuorati dall'applauso dei tifosi o dalla stretta di mano di un avversario prossimo a stappare lo champagne. In fin dei conti i canadesi erano andati in vantaggio (dopo l'uno a uno dell'andata) e hanno sfiorato il raddoppio sul finire di primo tempo, nella ripresa invece la debacle più totale con tre reti ospiti in quindici minuti a sancire una dolorosa sconfitta. Tre montanti destri in pieno volto e avversario alle corde che stramazza al suolo. Conteggio e tutti a casa. Probabilmente se Piatti (vecchia conoscenza del calcio italiano a Lecce) avesse raddoppiato, ora parleremmo di un altro finale. Lo stesso discorso lo potremmo fare con il Bologna, se cioè avessimo vinto qualche partita in più, se avessimo segnato qualche rete decisiva in più, insomma, si torna sempre e comunque nel campo dei se. Lo sport è fatto così, quando non raggiungi un obiettivo di solito ti giri indietro e vedi con nitidezza dove hai perso i punti poi rivelatisi decisivi. Speriamo che a Saputo nel giro di tre giorni non tocchi una duplice cocente delusione, altrimenti le solite battutacce da bar sul fatto che porti sfortuna non si placheranno di certo. Caro Joey, un consiglio da buon italiano: portati un cornetto rosso in tasca.

Fortuna vuole che il Bologna sia ancora pienamente in corsa e sabato si giochi il proprio destino al Matusa di Frosinone. Ci saranno tutti sugli spalti: la dirigenza, il presidente, il chairman, perfino l'assessore Luca Rizzo Nervo che non attende altro che la Serie A per far partire concretamente i progetti relativi alla ristrutturazione del Dall'Ara. Chissà quale stato d'animo avrà Saputo, sarà ancora abbattuto per la sconfitta canadese o vedrà nel Matusa la possibilità di riprendersi quanto non è riuscito a conquistare nel suo paese? Non lo so, l'importante è che la squadra non stecchi nuovamente sotto gli occhi del proprietario, non tanto per il rischio che i dollari canadesi smettano di essere versati nelle casse, ma per dare concretamente una gioia a chi ha nel giro di quattro mesi ha salvato la società dal rischio fallimento, da chi si è speso concretamente per dare un futuro al Bologna e da chi, non contento, ha messo mano al portafoglio per rinforzare la squadra. Povero Saputo, non esulta con il Bologna dal 19 gennaio e, sinceramente, è passata una eternità. Ecco dunque che questo ricco ma sfortunato proprietario si merita una rivincita, una gioia ed una esultanza anche per sfogare una tensione che qui in città si respira da tanto tempo. Anche perché, diciamoci la verità, saremmo curiosi di vedere quali sono le movenze e i comportamenti di un'esultanza saputiana, se sfociamo nel campo dei Gallianoidi o se invece mantengono un applomb rigorosamente inglese.