lo spunto

Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi: San Petronio con la Juve

Beffardo il calendario, il Bologna riparte esattamente nello stadio (e contro la stessa squadra) da cui si congedò dalla Serie A due stagioni fa. Si va all’Olimpico ad affrontare la Lazio dell’ex Pioli, un avvio intrecciato come...

Manuel Minguzzi

Beffardo il calendario, il Bologna riparte esattamente nello stadio (e contro la stessa squadra) da cui si congedò dalla Serie A due stagioni fa. Si va all’Olimpico ad affrontare la Lazio dell’ex Pioli, un avvio intrecciato come nei migliori libri gialli. Partita difficile, che probabilmente perderemo, ma non sottovalutiamo il fatto che si giocherà nel mezzo del preliminare di Champions dei biancocelesti. Di sicuro, in quelle giornate calde di fine agosto, il pensiero di Pioli e dei suoi ragazzi sarà sicuramente indirizzato verso un appuntamento europeo che la Lazio non può fallire. Questo porterà i biancocelesti ad arrivare in forma ad inizio stagione, ma sappiamo come le coppe europee rappresentino una distrazione, soprattutto se l’accoppiamento non sarà facile e un crocevia per la stagione lotitiana. Diciamo che, per l’attuale situazione del Bologna, l’esordio si presenta complicatissimo, se però, come ci auguriamo, Corvino completerà l’opera costruendo una squadra competitiva, il pronostico si riaprirà in minima parte. In linea di massima, meglio incontrare una big in avvio, la prima partita di campionato è sempre particolare e per un Bologna indietro in tutto sarebbe stato deleterio affrontare uno scontro diretto in trasferta col serio rischio di perderlo. Tornare da Roma con uno zero nella casella dei punti non getterà nessuno nel panico, a patto che il passivo sia contenuto e la partita mediamente equilibrata. Bello riabbracciare Pioli, ancora più bello sarebbe batterlo, non per ripicca ma per mandare un chiaro segnale al calcio italiano. Inoltre, nell’ultima stagione, il Cagliari (prima delle retrocesse) ha chiuso a 34 punti, questo significa che l’ultima quota salvezza è 35: 0.92 punti a partita. Partire dunque con un pari o qualcosa di più, significa portarsi avanti con il lavoro, se poi consideriamo l’avvio casalingo non proprio proibitivo si capisce come il Bfc debba cercare di mettere più fieno in cascina possibile.

Il resto del calendario? Discreto, a parte una fase dura sul finire dell’autunno (in sequenza, Verona fuori, Roma e Napoli in casa intervallate dal Toro in trasferta) i rossoblù si ritrovano una distribuzione abbordabile delle gare. Non c’è un filotto di partite proibitive, un periodo che potrebbe mettere a rischio la permanenza dell’allenatore. Ogni partita contro una big è quasi sempre intervallata da un periodo più semplice, almeno sulla carta. Sì, perché le partite contro le dirette rivali sono da vincere sul campo e non con i pronostici estivi, tra l’altro al cospetto di un Bologna senza sei titolari e che ci rende impossibile, ora, comprendere il vero valore della squadra. Possiamo solo segnalare le pieghe più semplici del calendario da quelle impossibili da districare, ma tutto è subordinato ai giocatori che arriveranno in questo mese dal mercato.

C’è poi la nemica di sempre, la Juve. Si gioca il giorno di San Petronio, quasi come se il calcio italiano volesse guastarci la festa patronale. Andata allo Juventus Stadium, da sempre fortino inespugnabile da cui, occorre ricordarlo, il Bologna non è mai uscito con le ossa rotte. Non c’è mai stata, nel nuovo impianto di casa Juve, una sconfitta netta da parte dei rossoblù, la classica goleada in cui non si tocca palla e si chiede pietà agli avversari. Anche nel 2014, conclusosi con la retrocessione a maggio, decise una prodezza di Pogba sfruttando la poca resistenza dell’avversario di turno, quel Michele Pazienza che, finalmente, è andato in scadenza di contratto. Non è una sottolineatura banale, perché molto spesso il Bologna ha fatto più fatica in casa contro i campioni d’Italia che in trasferta, perché questa è una partita che, seppur tra una grande e una piccola, porta con sé una rivalità accesa. Difficile una imbarcata rossoblù, proprio perché, nel tentativo di dare una gioia ai tifosi, contro i bianconeri si gioca sempre alla morte anche quando i valori, come nell’ultimo caso, sono troppo distanti per consentire una partita equilibrata. Anche in qui, c’è di mezzo la Champions League. La Juve giocherà la sua seconda partita del girone il 29 o il 30 settembre, un match che distrarrà i bianconeri e che toglierà energie nervose alla sfida di San Petronio. Il ritorno sarà invece con il freddo il 21 febbraio, con la speranza che la neve, da sempre un problema in quel mese, non decida di rovinare i piani. Su questo voglio citare un dato statistico: su undici partite nella storia tra queste due formazioni (dal 1946 ad oggi) disputatesi nel mese di febbraio, le sconfitte rossoblù sono state solo 3 a fronte di 5 pareggi e 3 vittorie. L’ultima fu a Torino il 26 febbraio 2011 con la doppietta di Di Vaio, per una vittoria al Dall’Ara a febbraio bisogna tornare invece al 1971. Va bè, direte voi, che c’azzecca? Diciamo che a febbraio, contro la Juve, ce la giochiamo. Inoltre, anche in questo caso, la Juve potrebbe essere coinvolta negli ottavi di finale di Champions che si giocano tra il 16 e il 17 e tra il 24 e 25 febbraio. Secondo me, un’occasione per giocarcela. Forza Bologna, adesso conosci il tuo cammino, si tratta solo di percorrerlo con fotta e senza paura.