lo spunto

La prima di Bigon: idee chiare e lavoro di condivisione, è lui l’uomo ideale per il Bfc?

Si è presentato ieri mattina Riccardo Bigon, il nuovo Ds rossoblù. Pacatezza, lavoro e condivisione, il suo profilo può essere giusto per il Bologna.

Manuel Minguzzi

Un uomo di buone maniere, pacato, pragmatico, dedito al lavoro e pienamente consapevole del lavoro che sarà chiamato a fare. Possiamo riassumere così il profilo di Riccardo Bigon, presentato ieri mattina allo stadio Renato Dall'Ara. Le prime impressioni, le sensazioni che nascono dall'approccio mediatico del nuovo dirigente, sono positive, ma come sempre accade nel calcio sarà il campo a giudicare il lavoro svolto. Una cosa possiamo sottolinearla: per le metodologie di lavoro, Riccardo Bigon si sposa benissimo con le esigenze del Bologna, ovvero un club in cui vige la massima condivisione di obiettivi e gestione.

Particolarmente indicativi sono stati alcuni passaggi della conferenza. La conferma della colonna portante della squadra, l'esigenza di valorizzare gli investimenti del Bologna già presenti in rosa e l'idea di rafforzare l'attacco. Saranno interventi mirati, Destro è intoccabile e non è una strategia della società investire pesantemente su un attaccante simile col rischio che questo finisca in panchina, si cercheranno invece elementi che possano aumentare la produzione di rifornimenti alle punte e attaccanti col gol in canna. Oltre ovviamente al riscatto di Giaccherini, tutto fuorché certo. Rivisti anche alcuni dogma societari. Non arriveranno 5 titolari, forse solo 3. Sono queste ultime le pedine che il direttore sportivo cercherà di mettere a disposizione del mister per il ritiro di Castelrotto.

Interessante anche l'apertura a Pepito Rossi, perché alla fine, Bologna, molto spesso trova il grande colpo di mercato tra i giocatori caduti in disgrazia. Ci sono i grandi esempi di Baggio, Signori e Di Vaio, ma anche Giaccherini possiamo considerarlo tra coloro che hanno beneficiato di una città in cui tanti ritrovano forma, condizione, salute e l'ambiente ideale per tornare campioni. E rigenerare calciatori forti può essere un modo per assicurarsi un grande colpo di mercato a cifre modeste. In sintesi, Bigon sa cosa lo aspetta, con la differenza che rispetto ad un anno fa parte con una buona base già costruita e che lui stesso ha ammesso di non voler snaturare. Non è che Corvino abbia poi lavorato così male...

Chiusura sul budget di mercato. Sarà ridotto, lo ribadiamo ancora una volta. Questo non significa che il Bologna non potrà fare mercato e che la prossima sarà una stagione di stenti. 3 giocatori discreti per arrivare a metà classifica si possono trovare anche con un budget più da osteria che da ristorante stellato, ma se invece dovesse arrivare la cessione di Diawara a cifre interessanti il discorso cambierebbe. Con 25 milioni a disposizione si possono comprare tante cose. Anzi, si può passare una bella serata a lume di candela serviti da un grande chef.