lo spunto

E se avessimo perso a Genova?

Una vittoria può accontentare tutti, oppure è sempre necessario guardare al pelo nell'uovo?

Manuel Minguzzi

Quali commenti avremmo usato se il Bologna a Genova avesse perso? Che la squadra era ripiombata nell’anemia di Torino e che sarebbe stata fallita la prova del nove? Che il Bologna avrebbe dovuto sudarsi la salvezza con le palpitazioni? Qualcuno probabilmente avrebbe usato questi toni, visto e considerato che nemmeno una vittoria ha reso tutti felici. Si leggono a volte giudizi trancianti, forse dettati più dalla voglia di emergere fuori dal coro, peccato che le stecche e le stonature appaiano evidenti. Per affermare qualcosa in controtendenza bisogna per prima cosa evitare di esagerare, soprattutto dopo una vittoria. E allora certo, la prestazione non è stata delle migliori ma nemmeno delle peggiori, a mio modo di vedere più pimpante rispetto a quella di Torino dove si è rischiato meno ma con un’anemia di fondo preoccupante. A Marassi il Bologna ha traballato però è parso vivo, combattente, con il coltello tra i denti. Definirlo disastroso è ingeneroso verso chi ha lottato, corso e sudato, in una partita affrontata per larghi tratti senza cinque titolari.

Se si vuole essere originali almeno si provi ad essere intelligenti, anche perché nel calcio contano i punti, e spesso accade che giocando bene perdi mentre con due tiri in porta ritorni a casa con il bottino pieno. Con Sassuolo, Palermo e Udinese i rossoblù fecero bene ma persero, ci sta che per una volta la qualità sia stata inferiore e il premio maggiore rispetto allo svolgimento della partita. Peccato che vincere con un colpo di testa studiato al 91’ sia un merito, così come parare tre conclusioni da campione. Al Bologna abbiamo sempre chiesto di essere cinico, stavolta ha esaudito i nostri desideri. Non c’è demerito in chi para e in chi segna, c’è in chi sbaglia gol e li prende, nonostante complessivamente abbia giocato meglio. Non si vince quasi mai per caso, c’è una compone di fortuna che a volte toglie e a volte dà, ma si può prendere in considerazione se fossimo di fronte ad una vittoria estemporanea. Invece commentiamo una striscia sontuosa di risultati che confermano la bontà del lavoro del Bologna, di Donadoni, dei ragazzi e anche della società che ha scelto in maniera corretta il sostituto di Delio Rossi.

Sarebbe bene anche sottolineare il ritrovato carattere della squadra, di un gruppo che probabilmente in altre occasioni avrebbe perso la partita e avrebbe mollato la presa dopo le prime parate di Mirante. Invece di calare e sfilacciarsi sempre di più, il Bologna è cresciuto nel corso del match e nei momenti chiave, che spesso sono quelli a ridosso del fischio finale; quando magari altri pensano già al pari e alla doccia calda, i nostri a vincere. Ci provarono anche con il Sassuolo, un corner in cui tutta la difesa era in area a saltare, peccato che l’azione si concluse con il gol di Floro Flores…Il coraggio di tentare di vincere anche al termine di una prestazione non esaltante, rappresenta un vanto in più, perché in altre circostanze il Bologna si sarebbe rintanato dietro accontentandosi del pareggio anche se in superiorità numerica. Se tutti i disastri fossero così, ne saremmo molto contenti…