lo spunto

Crisi dipinta in volto, ancora una volta sull’orlo del fallimento sportivo

Finisce malissimo la partita che valeva una stagione. Il Frosinone assesta il colpo del k.o tecnico ad un avversario sovrastato in ogni aspetto e tornato timido, impacciato ed impaurito; esattamente tutto ciò che non si doveva mettere in...

Manuel Minguzzi

Mi sono, infine, volontariamente astenuto da ogni commento sull’allenatore. Semplicemente penso sia presente una dirigenza capace ed esperta per prendere la migliore decisione per il futuro del Bologna. Forse può essere tardiva oppure si è ancora in tempo, solo gli eventi lo diranno, l’aspetto abbastanza chiaro è che nel momento di maggiore bisogno (a Bari) la squadra ha salvato il destino del tecnico ma non lo ha clamorosamente fatto oggi. Lo spogliatoio potrà anche essere unito attorno al nome di Diego Lopez ma al Matusa non si è visto e se consideriamo l’importanza della partita mi chiedo come, con questa situazione, si possa sperare di risalire tramite i playoff. Fila sempre tutto liscio a parole ma quando si passa ai fatti forse si scoprono le magagne. Stavolta Lopez rischia (o quantomeno ha rischiato, dalle ultime dovrebbe rimanere), non siamo noi a dirlo ma i fatti se l’amministratore delegato Fenucci glissa sulle spinose domande e se il proprietario si trincera dietro il canonico “no comment”. Colloquio abbastanza chiaro fuori dallo spogliatoio tra Saputo, Fenucci, Di Vaio e Corvino, non c’era Tacopina che, evidentemente, non ha peso specifico per prendere parte a queste decisioni sul futuro tecnico della squadra. Non si tratta di rigirare il coltello della piaga ma è chiaro come sugli aspetti tecnici Saputo si consulti con i suoi dirigenti di riferimento; questo non significa sminuire il ruolo di Tacopina che, in veste di presidente, è sempre stato (e lo sarà) basilare e fondamentale. Ecco dunque il patatrac perfetto, la madre di tutte le sconfitte della squadra di una città che non sa vivere serenamente le cose belle che gli accadono. A forza di tirare la corda con teorie sudbole tra corviniani e fuschiani, tra chi prende di più perché arrivato nella bambagia e chi prende di meno perché venuto qui con Guaraldi, forse abbiamo davvero rotto il giocattolino. Così, dopo aver ottenuto una clamorosa retrocessione l’anno scorso, siamo ad un passo da un nuovo incredibile fallimento sportivo. Sarà colpa della piazza troppo esigente, della dirigenza che non decide, del Tacopina puffarolo (è stato detto), di Corvino che ha fatto un mercato insufficiente, di tutti quelli che non vanno in trasferta e si accomodano sul divano per concludere con i gufi che instaurerebbero un clima negativo. Insomma, la colpa viene sempre addebitata agli altri. Da queste parti succede spesso, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti…