lo spunto

Caro Bologna, dimostra a tutti quanti che si sbagliano

Buffo come il parere diffuso e generale sia quello di un Bologna senza la minima possibilità di spuntarla al cospetto del Pescara. Non parlo ovviamente dei tifosi più pessimisti (quelli che in realtà ci credono eccome, ma sono...

Manuel Minguzzi

Buffo come il parere diffuso e generale sia quello di un Bologna senza la minima possibilità di spuntarla al cospetto del Pescara. Non parlo ovviamente dei tifosi più pessimisti (quelli che in realtà ci credono eccome, ma sono un pelo scaramantici) ma di giocatori, ex allenatori o attuali tecnici di Serie B. Per Rastelli il Bologna è forte ma corre poco, per Castori addirittura è tutto molto chiaro: vince il Pescara. Siccome il tecnico del Carpi è stato così tranciante nei giudizi, lo facciamo anche noi. E' molto probabile che con gli abruzzesi il prossimo anno in Serie A per una formazione come il Carpi qualche speranza in più di salvarsi nasca, se invece fosse il Bologna a salire probabilmente parleremmo di un campionato diverso perché i soldi di Saputo (con l'aggiunta dei diritti tv) farebbero la differenza ponendo i rossoblù su un piano decisamente superiore a quello biancorosso. In pratica, quello di Castori potrebbe essere nientemeno che un augurio: il Pescara il prossimo anno potremmo anche mettercelo alle spalle, il Bologna no. Il calcio è uno sport molto particolare, perché una volta ottenuto il risultato della vita non si può poi rimanere seduti sullo scranno d'oro e dedicarsi all'ozio. Intendiamoci, il tempo della goduria per chi ha ottenuto la promozione è terminato, concluse le battaglie in campo è giunto il momento in imbastire la prossima stagione e due formazioni come Carpi e Frosinone non possono passare l'intera estate a festeggiare, anzi, già da ora dovranno iniziare a preoccuparsi della futura salvezza da ottenere. Non è uno sport individuale il calcio, quindi con tante sfaccettature e tanti obiettivi diversi a seconda dell'atleta. Qui si vince o si perde tutti assieme, i trenta giocatori di una rosa e le migliaia sugli spalti. Insomma, se nella mia carriera di tennista amatoriale avessi ottenuto la vittoria nel torneo meno prestigioso della Fit (Federazione Italiana Tennis) probabilmente avrei potuto appendere felice la mia racchetta al chiodo e vissuto di rendita (sportiva, non economica) per il resto delle mie fatiche. Il Carpi, una volta ottenuta una storica promozione in A non ha mica concluso il lavoro di una vita. Ma proprio per nulla. E per giunta il lavoro sporco e duro arriva adesso.