lo spunto

Bologna: sei in ritardo, ma l’obiettivo verrà centrato

La tentazione latente e difficilmente sopprimibile di scrivere uno Spunto durante queste due settimane era forte, fortissima. Critiche da ogni parte sull’operato della società, come se a Casteldebole tutti si girassero i pollici e non...

Manuel Minguzzi

La tentazione latente e difficilmente sopprimibile di scrivere uno Spunto durante queste due settimane era forte, fortissima. Critiche da ogni parte sull’operato della società, come se a Casteldebole tutti si girassero i pollici e non fossero consapevoli del ritardo e delle difficoltà incontrate. Mancava (e una parte manca ancora) mezza squadra e sicuramente Corvino, Fenucci e Di Vaio erano intenti a sorseggiare drink in riva al mare invece di alzare la cornetta e imbastire trattative. Questo era il quadro dipinto da chi porta in grembo una frenesia mai sazia. Una dirigenza allo sbando e incapace di agire sul mercato, come se due dei più stimati dirigenti italiani fossero stati colpiti da una sorta di incantesimo in stile Bella addormentata. Tutti fermi, a dormire. Di conseguenza, invece di pensare ad una strategia ben chiara da parte della società, con paletti su caratteristiche tecniche, umane ed economiche - assumendosi rischi - si è supposto che il Bologna fosse ricaduto semplicemente negli errori del passato, anzi, che si stesse facendo addirittura peggio perché ‘i Bologna di Guaraldi a metà agosto erano già completi’. C’è differenza però tra l’essere completi ma scarsi, e parziali ma potenzialmente migliori, perché serve a poco completare una rosa non in grado di competere, mentre può rivelarsi fruttuoso attendere che le condizioni di mercato siano più favorevoli per portare a termine alcune operazioni che ti eri prefissato. Meglio essere discreti il 31 agosto che impresentabili (e definiti) un mese prima, anche se questo comporta assumersi il grosso rischio di aspettare le ultime giornate di mercato con relativo ‘sacrificio’ della prima partita di campionato.