la voce del tifoso

Bona lè

Game over, è finita anche la pazienza

Redazione TuttoBolognaWeb

"Questa volta è finita anche la pazienza. Questa volta, all’ennesima prestazione indecente, è evaporato anche l’alibi del pubblico che perdona tutto. Questa volta le motivazioni sono mancate a noi, non abbiamo trovato un capro espiatorio in errori arbitrali, infortuni, sfighe o altro. No, questa volta ci siamo davvero stancati.

Parlare di questo Bologna è ormai un futile esercizio di stile. Più che una partita, i rossoblù tutte le domeniche mettono in scena un personalissimo crash test calcistico. Undici manichini più un autista salgono su una macchina e si lanciano a tutto gas contro ad un muro per vedere l’effetto che fa. Cambiano i passeggeri ma il guidatore è sempre quello e quando arriva in prossimità dell’ostacolo non sterza mai, forse non può o non vuole farlo. Allora via all’ennesima prova, «dai del gas!». Il risultato è scontato, il muro si avvicina e bam! Solo che gli unici a farsi male siamo noi, i tifosi.

Sedicesima sconfitta casalinga (su 33 giocate) da quando siamo tornati in serie A. Ennesima prestazione sinceramente indecorosa di una squadra piatta, senza la minima idea di gioco, senza carattere, senza cattiveria. Ed è questo che dà fastidio! Questo Bologna subisce costantemente la partita, non ci capisce mai nulla. Prendiamo sempre goal e facciamo uno sport che non è il calcio, perché se giochi a pallone tiri in porta e questi in porta non tirano mai. Cambiano gli interpreti ma il risultato è sempre il nulla. Non spendiamo mai un fallo, non c’è un leader, un trascinatore. Il Bologna è ormai un involucro vuoto. Purtroppo ieri sera ho avuto anche la netta sensazione che questa società non sia ancora pronta. Non c’è un uomo che comanda tutti i giorni a Casteldebole, qualcuno che possa dare una scossa ad un gruppo che da tempo non esiste più. Nessuno comanda davvero.

Se questo fosse un campionato normale, Donadoni sarebbe già stato esonerato. Gli possiamo dare tutti gli alibi del mondo, gli infortuni, le sviste arbitrali, la sfiga, la mancanza di giocatori con esperienza e con un tasso tecnico adatto alla seria A. Però il gioco espresso da questa squadra dopo un ritiro a ranghi quasi completi e sei mesi di campionato è sconcertante. Non esiste un movimento offensivo, una triangolazione, una sovrapposizione, un cross, qualcosa che metta le punte in condizione di essere pericolose. Per non farsi mancare nulla, la difesa è un disastro. Ieri sera abbiamo davvero avuto la sensazione che ci sia uno scollamento fra squadra e mister, che parlino due lingue diverse e proprio non si capiscano. Sembravano scesi in campo undici giocatori messi lì a caso, nessuno sapeva cosa fare. Gli esterni dovevano difendere o offendere? Boh, fate voi. Con tre centrali prendi goal di testa nell’area piccola dopo otto minuti! Il vero problema - in verità la nostra ancora di salvezza - è che in questo campionato senza un perché

da novembre, non so se avrebbe un senso prendere un mister tanto per cambiare e magari precluderti la possibilità di fare scelte diverse a giugno. Tutti parlano di un traghettatore, ci può stare, ma stando così le cose, avrebbe davvero una logica? Certo, sarebbe il caso di dare un significato a queste ultime undici partite, magari interrompendo questo supplizio che non meritiamo.

Forza Bologna ma «bona lè»!

MATTEO RIMONDI