editoriale

Siamo sempre con voi, non vi lasceremo mai

E’ inutile nascondersi dietro un dito, la sconfitta di Firenze brucia, per come è maturata e per l’atteggiamento rinunciatario che la squadra ha mostrato in campo. Rispetto alle uscite precedenti c’è stata una netta...

Alberto Torreggiani

E' inutile nascondersi dietro un dito, la sconfitta di Firenze brucia, per come è maturata e per l'atteggiamento rinunciatario che la squadra ha mostrato in campo. Rispetto alle uscite precedenti c'è stata una netta involuzione, anche se credo che buona parte dei nostri demeriti vadano misurati con i meriti della Fiorentina, che è riuscita ad ingabbiare il nostro gioco, prendendo man mano le redini di quel centrocampo, che spesso viene indicato come il settore dove le partite si vincono o si perdono.

Sono sicuro che il Bologna non abbia scelto di scendere sul terreno del Franchi con un atteggiamento rinunciatario, quanto piuttosto che non sia riuscito a fare quello che giocatori e tecnico avrebbero voluto, in gran parte ostacolati dalla grande organizzazione degli avversari. Ad un certo punto della gara, è parso evidente come la linea difensiva viola giocasse molto alta, arrivando in più occasioni a salire, fino a superare il centrocampo: questo avviene quando si gioca in sicurezza, quando i meccanismi sono rodati e soprattutto quando gli avversari non riescono a rendersi pericolosi in contropiede.

Noi non siamo stati capaci di effettuare il pressing alto, di rubare palloni nella loro area e pian piano i ragazzi di Paulo Sousa hanno alzato il baricentro, schiacciandoci nella nostra area per gran parte del match. Del resto stiamo parlando di una squadra che lotta per la champions, una formazione con ben altri obiettivi rispetto ai nostri e di questo dobbiamo tenere conto, quindi non facciamo drammi e andiamo avanti.

Tutto sommato nel primo tempo l'occasione migliore è capitata sul sinistro di Mattia Destro, che evidentemente di nome e di fatto è più abile con il suo piede, rispetto a quello opposto e grazie anche ad un'ottima copertura del portiere viola Tatarusanu, non è riuscito a buttare dentro un pallone che avrebbe potuto anche cambiare totalmente il verso della gara.

Insomma è difficile stabilire dove stia la verità. Merito della Fiorentina o demerito del Bologna? Siamo è scesi in campo per fare catenaccio e portare a casa un punto, oppure non siamo riusciti ad imporre il nostro gioco, grazie alla perfetta organizzazione tattica della Fiorentina? Probabilmente entrambe le cose, anche se a questo punto poco importa, ora è il momento di rialzare la testa ed approfittare di questa caduta per ritornare in campo più forti di prima.

Del resto in questo momento stiamo cercando di dar vita ad una squadra di calcio e non è facile trovare gli equilibri, poiché troppi titolari devono ancora inserirsi nei meccanismi di Rossi, essendo arrivati nella fase finale del mercato. Ora stiamo ancora costruendo le fondamenta e se deve crollare una parte di muro, costringendoci a tornare sulle scelte, a rimodularci, a ricostruire, meglio che capiti ora, che siamo all'inizio, piuttosto che quando il processo sarà in già fase avanzata. Meglio accorgerci ora di certe lacune, perché c'è tempo per rimediare.

Che sarebbe stato un campionato difficile e sofferto se lo aspettavano in molti, ma che la Serie A di quest'anno offrisse un livello così alto (almeno in questa fase iniziale) rispetto alle stagioni precedenti è quasi una doccia fredda. Il tempo stringe, dobbiamo cominciare a macinare punti e dobbiamo farlo in fretta, perché difficilmente quest'anno ci saranno tre squadre materasso. In questo momento siamo, a detta di molti, tra le tre candidate alla retrocessione. E' vero, c'è tempo per smentire queste voci, ma bisogna evitare di perdere troppo terreno, per non rendere la risalita ardua e faticosa.

Domani avremo tra le mani l'occasione per invischiare anche l'Udinese, perché in caso di sconfitta i friulani potrebbero ritrovarsi in una posizione di classifica, che probabilmente non si aspettavano ad inizio stagione. Ecco perché non sarà affatto semplice vincere, ma per noi le occasioni giuste per fare punti sono queste e se ce le lasciamo sfuggire, la nostra strada si complicherà non poco.

Cerchiamo quindi di stringerci attorno alla squadra, come è avvenuto a Firenze, dove seicento bolognesi hanno cantato per tutta la partita, anche dopo lo svantaggio, facendo capire che la curva c'è ed è vicina a questi ragazzi, che hanno bisogno del sostegno dei loro tifosi, per acquistare coraggio e cominciare a vincere.

Siamo sempre con voi, non vi lasceremo mai.