editoriale

Scelta folle di Diawara: Bologna non è mai banale

Beh, si può dire che la stagione 2015/2016, sarebbe potuta partire con un po’ più di tranquillità. E invece Bologna non è mai banale, il Bologna non è mai banale, ed ecco che fin dalla partenza della squadra, le novità non sono mancate....

Giacomo Bianchi

  • Beh, si può dire che la stagione 2015/2016, sarebbe potuta partire con un po’ più di tranquillità. E invece Bologna non è mai banale, il Bologna non è mai banale, ed ecco che fin dalla partenza della squadra, le novità non sono mancate. Diawara non si presenta al ritrovo in stazione, lancia un chiaro segnale alla Società e fa capire che i suoi giorni a Bologna sono terminati. Vero che c’è anche tanto altro attorno a questi due primi giorni di ritiro, si potrebbe parlare dei nuovi e delle fatiche nei boschi della squadra, ma questo tema ha ragione di essere approfondito. Una scelta folle, a mio parere, quella del ragazzo guineano. Forse mal consigliato, forse inesperto, forse inconscio di quello che potrebbe succedere, dal “basso” dei suoi 19 anni, questo è ineccepibile. La realtà è che il forte centrocampista rossoblù, non ha rispettato la sua Società, non ha rispettato i suoi dirigenti, non ha rispettato i suoi colleghi, non ha rispettato la sua gente. Non presentarsi sul posto di lavoro, è una grave inadempienza: se un operaio non si presentasse all’orario stabilito dal suo datore di lavoro il lunedì mattina, non la passerebbe liscia. E’ un paragone forse forzato, che però può essere trasportato con le dovute proporzioni alla situazione Diawara: paradossalmente, il Bologna potrebbe decidere di prendere provvedimenti, potrebbe deciderlo di lasciarlo a sedere in panchina per una stagione per punirlo, potrebbe decide di farlo allenare a parte o addirittura di lasciarlo in disparte. Ci sarà una multa, assolutamente, ma non ci saranno situazioni esasperate, anche per rispetto del futuro del ragazzo.

    Nei mesi scorsi abbiamo sempre detto che attorno a Diawara sarebbe girato il mercato del Bologna, e oggi ci troviamo nella possibile (improbabile, ma possibile) situazione che il ragazzo possa essere messo fuori rosa. Non succederà, non c’è motivo che succeda. Tra le altre cose, la Società avrebbe tutto il diritto di fare quello che vuole con il ragazzo, ma dubito lo farà, per evitare situazioni complesse e perché la politica societaria in questo anno e mezzo di gestione non è sembrata improntata su “punizioni e ripicche”. In tutto ciò, sono iniziati gli allenamenti a Casterotto, ma la situazione è ovviamente passata in secondo piano. La gente parla solo di Amadou Diawara, nessuno sembra quasi essersi accorto che Maietta è tornato a Bologna dopo il primo risentimento muscolare e che i vari Verdi, Di Francesco e Boldor si stanno pian piano inserendo negli scacchieri di Roberto Donadoni. Ho la fortuna di essere a Castelrotto e di vedere gli allenamenti della squadra ed ho visto un Boldor decisamente dotato fisicamente e tutto da scoprire, un Di Francesco che ha ottimi spunti e può crescere tanto, ma chi più mi sta impressionando è l’ex giocatore di Carpi e Milan. Questo pomeriggio verrà anche presentato alla stampa e sono curioso di sentire le sue parole, visto che le sue qualità non si discutono, ma nel calcio dei grandi è andato molto a sprazzi. Bologna potrebbe veramente essere la sua occasione, e per il Bologna il ragazzo può diventare veramente un’arma tattica interessante e molto dipenderà anche dallo schieramento che deciderà di proporre mister Donadoni. C’è chi c’è e chi non c’è, qui a Castelrotto. Ci sono i vecchi e ci sono i nuovi. C’è chi comincerà la stagione col Bologna e chi invece (forse) verrà ceduto. Insomma, tra parole, arrabbiature, fatiche e panorami mozzafiato, è veramente iniziata la stagione rossoblù. C’è un caso da risolvere, e da non sottovalutare. Ma c’è anche tanto altro, attorno ai rossoblù.