editoriale

Il mercato si infiamma! Nel frattempo il valzer delle punte…

Sono ubriaco. Ubriachissimo. Fradicio, a dire la verità. La stessa ubriachezza molesta che ha impossessato David Luiz al termine della finale di Champions vinta in maniera miracolosa in casa del Bayern Monaco. D’altronde questo...

Matteo Ragazzi

Sono ubriaco. Ubriachissimo. Fradicio, a dire la verità. La stessa ubriachezza molesta che ha impossessato David Luiz al termine della finale di Champions vinta in maniera miracolosa in casa del Bayern Monaco. D'altronde questo è l'effetto che il calciomercato scatena sul sottoscritto, i nomi altisonanti mi regalano vertigini e mancanza d'ossigeno: Ibson, Friberg, Cristaldo... ah no, ho sbagliato. Scusate, mi sembrava strano. Qualcuno ha detto Pato? Calma, proviamo a mettere un po' d'ordine e capire realmente i margini di manovra e sviluppo riguardo le varie operazioni di mercato targate Pantaleo Corvino. Precisazione: non intendiamo illudere nessuno. Semplicemente le frenetiche dinamiche del calciomercato prestano tanti, forse troppi, spunti e opportunità. Come potrete benissimo immaginare, ogni giorno avvengono una miriade di contatti e abboccamenti: il nostro compito è quello di avvicinarsi in maniera credibile alla verità, raccogliendo e raccontando di volta in volta le sfumature che ogni giorno colorano le trattative o le possibili operazioni in divenire.

Qualcosa si muove: il salto dalla Serie cadetta alla Serie A non concede margine d'errore, proprio per questo l'esigenza dei rossoblù sarà quella di rivoluzionare gran parte della rosa: considerando il blocco ex Samp, qualche trascinatore e la linea verde come basilari ai fini della ricostruzione, il resto vedrà la propia carriera lavorativa allontanarsi dalle Due Torri. In primis il portiere, confermato Da Costa, l'intenzione del direttore è quella di regalare a Delio Rossi almeno un altro numero uno affidabile e di categoria. Storari vuole sentirsi ancora protagonista, ma le 38 primavere non permettono una progettazione a lunga scadenza. La trattativa pare comunque in dirittura d'arrivo: un contratto annuale con opzione per il secondo rappresenterebbe il giusto compromesso per aggiudicarsi un numero uno di valore, un'operazione utile ad aumentare il tasso tecnico della squadra nell'immediato futuro. La spesa in casa bianconera potrebbe non fermarsi all'esperto portiere: è ormai risaputo l'interesse del Bologna nei riguardi del difensore azzurro Angelo Ogbonna. Parere personale: bene, molto bene. Un centrale mancino sposta gli equilibri, senza considerare la penuria di tali calciatori con determinate caratteristiche. Adattare un centrale ambidestro a sinistra non è naturale, partendo proprio dall'utilizzo costante del piede debole. Banalità, vero, ma osservando anche i trascorsi rossoblù di Britos prima e Cherubin poi, possiamo notare quanto un centrale mancino sia maggiormente efficiente nei meccanismi difensivi puri e in fase di impostazione.

“Gli attacchi fanno vendere i biglietti, le difese fanno vincere le partite”; un motto caro a diversi allenatori NFL e non per niente l'editoriale di oggi, fino ad ora, ha trattato operazioni inerenti a calciatori con caratteristiche e ruoli difensivi. Gli atttacchi fanno vendere i biglietti, e proprio in questo campo la centrifuga di nomi accostati al Bologna è impazzita per numero, quantità e qualità. Certe operazioni appaiono difficilmente percorribili, ma stuzzicano la fantasia dei tifosi. Pato è il classico nome di mercato in cerca di rilancio, una pista però difficilmente percorribile. Una scommessa dispendiosa tra l'altro, aspetto da non sottovalutare assolutamente. Già, perchè di scommessa si tratta: il papero non si esprime ad alti livelli da ormai troppo tempo, e gli infiniti infortuni muscolari patiti nel recente passato spaventano i possibili acquirenti. Nessun dubbio sul talento del brasiliano, ma il discorso verte su altre prospettive. E' chiaro, invece, come Corvino stia sondando diverse prime punte, qualcuno il cui territorio di caccia sia rappresentato dall'area di rigore. Calato il poker Pazzini, Zapata, Destro, Pellè (in ordine di fattibilità, ad oggi ovviamente) bisogna effettuare una rigorosa scrematura: Destro e Zapata rappresentano le tentazioni, due punte ancora futuribili e in grado di creare corpose plusvalenze, mentre Pazzini si avvicina giorno dopo giorno. Chiaramente non si chiuderà a certe condizioni malamente rese pubbliche: un quadriennale a due milioni netti è palesemente fuori mercato per una punta over 30 in cerca di rilancio, questa è la verità. Quindi, personalmente, punterei su uno tra Destro e Zapata. Ripeto: il meglio deve ancora venire. Quanto amo il calciomercato!