editoriale

Il giallo Zuculini

Non amo i polizieschi, non sono un lettore di gialli. Gli unici ricordi di indagini che ho risalgono ai pranzi dai nonni, quando l’accoppiata Signora in Giallo – Derrick era immancabile. Nel mezzo riuscivo a infilarci la visione di...

Luca Lollini

Non amo i polizieschi, non sono un lettore di gialli. Gli unici ricordi di indagini che ho risalgono ai pranzi dai nonni, quando l’accoppiata Signora in GialloDerrick era immancabile. Nel mezzo riuscivo a infilarci la visione di Lupin, ma lì il poliziotto (il vecchio Zenigada Zazà) ci faceva sempre la figura del fesso. Oggi, però, non posso non appassionarmi al giallo Zuculini. E no, pur trattandosi dell’argentino, incredibilmente non si sta parlando di un’ammonizione.

Il numero quattordici del Bologna è assente ormai da un mese: se si esclude il quarto d’ora finale a Crotone, infatti, l’ultima sua apparizione in campo risale alla prima giornata di ritorno contro il Perugia. Dopo, un’esclusione dovuta a squalifica e tre per scelta tecnica. In queste quattro gare, giocate contro avversarie di medio/bassa classifica, il Bologna ha faticato tantissimo, ma nonostante ciò ha raccolto un bottino di otto punti.

A Chiavari come mezzali hanno giocato Casarini e Bessa, mentre nelle tre partite successive la coppia ai lati di Matuzalem è sempre stata Casarini-Buchel. Prestazioni non memorabili da parte di questi interpreti, con poca produzione offensiva e, in generale, un supporto altalenante ai bisogni della squadra. È vero, la condizione generale del Bologna è in netto calo, ma tale differenza si nota soprattutto dalla metà campo in su. Per un motivo o per un altro, infatti, i rossoblù nell’ultimo mese hanno incassato solamente una rete, riuscendo però a segnarne appena quattro: una media di una rete a partita, quando sin qui la statistica recitava quasi un gol e mezzo per gara.

La spiegazione ufficiale per il mancato utilizzo di Zuculini è che i suoi compagni di reparto si stanno allenando meglio. Visti i risultati sul campo, i dubbi sulla veridicità di questa affermazione sono numerosi. Perché o davvero l’argentino si sta allenando in ciabatte, oppure c’è dell’altro.

L’importanza di Zuculini per il Bologna è quasi inutile ricordarla. Inserimenti, copertura, corsa, tre gol, quattro assist e, soprattutto, palle. O garra, fate voi. Uno che non esita a farsi sentire quando necessario: può permetterselo, visto che in campo brucia sempre il cento percento. In un momento di difficoltà come quello che sta vivendo la squadra di Lopez, rinunciare al Zuculini che conosciamo è un suicidio.

Francamente a sto punto voglio vederlo in campo, dopo quattro gare di assenza in cui abbiamo assistito a un Bologna sì cinico, sì imbattuto, ma anche spento e impacciato. Voglio vedere Zuculini che entra e pascola a caso per il campo fumandosi una sigaretta, così a quel punto potrò dire: “Ok Lopez, avevi ragione”. Altrimenti non ci credo.