editoriale

Finalmente il Bologna

Donadoni debutta con una vittoria. Primo tempo simil-Rossi, ripresa entusiasmante. Destro ritorna al gol e si sfoga con un urlo liberatorio.

Giacomo Bianchi

Benvenuto Donadoni. Bentornato entusiasmo. Finalmente il Bologna. Tre frasi sintetiche, che sono un po' l'emblema di quello che abbiamo vissuto nel pomeriggio di domenica. Si è respirata un'aria diversa, anche nel prepartita, come se fosse la prima di campionato: un allenatore nuovo porta stimoli nuovi, non solo verso i giocatori, ma anche per la gente, come a dire: “Fino ad ora è andata malissimo per tutti. Ricominciamo da capo, facciamo sentire il nostro calore al nuovo mister e ripartiamo tutti insieme”. Ed in effetti, così e stato: finalmente si è tornati a casa con una vittoria, finalmente si è vista una squadra che si è divertita e ha fatto divertire la gente, e finalmente in panchina c'è un allenatore che ha letto bene la gara e fatto i cambi giusti e, senza strafare dopo soli tre giorni di lavoro, ha messo lo zampino su questa vittoria. Era stato un Bologna impaurito nel primo tempo, un Bologna contratto, bloccato e timido. E dall'altra parte c'era un'Atalanta che aveva capito di poter passare in vantaggio, ma che è stata sprecona ed ingenua, con Kurtic, che ha sbagliato un goal forse più facile di quello sbagliato da Destro contro l'Inter.

All'intervallo il Bologna di Donadoni era lo stesso di quello di Delio Rossi, e nessuno gridava allo scandalo, dopo pochi allenamenti e vista la scarsa conoscenza del mister verso i suoi giocatori. La fortuna del Bologna era stata quella di rimanere in partita, di non prendere goal e di arrivare all'intervallo con la possibilità di riorganizzarsi e dimenticare il primo tempo. E così, al rientro in campo, la metamorfosi, e quel retropassaggio di Toloi che forse ha cambiato il campionato rossoblù. Esagerazione? Forse, ma forse anche no. Perchè è vero che il singolo episodio non verrà consegnato ai posteri, ma è anche vero che quel retropassaggio maldestro può avere sbloccato una catena importante. Già, perché sul goal di Giaccherini è partito un urlo liberatorio, perché dopo il primo sigillo il Bologna ha acquisito più consapevolezza nei suoi mezzi, perché Destro era fiducioso e ha segnato un goal da attaccante vero e chissà se comincerà a segnare come tutti ci auspichiamo, e perché la squadra è stata unita e non ha perso concentrazione, il pubblico ha continuato ad applaudire e il terzo goal di Franco Brienza è stato la ciliegina sulla torta del pomeriggio perfetto.

Vittorie tonde come queste danno consapevolezza alla squadra, dimostrano che ci sono tutte le possibilità per fare bene, e portano ottimismo all'interno dello spogliatoio. Rimanendo compatta ed unita, questa squadra, può lottare per guadagnare un centimetro dopo l'altro (cit. Donadoni, ma anche Al Pacino, insomma, chi volete) e può togliersi delle soddisfazioni. Attenzione però a non volere strafare: perchè è vero che non eravamo scarsi prima (come invece qualcuno voleva farci credere), ma non siamo diventati dei fenomeni adesso. Non è stato fatto nulla e si è ancora là sotto, ma almeno attorno alla squadra si respira un po' di cauto ottimismo. Il cambio di allenatore, al di là delle scelte tecniche che ieri ha fatto Donandoni, serviva proprio per dare una scossa all'ambiente, e direi che visto quello che è successo al Dall'Ara domenica, l'impatto è stato abbastanza evidente. La squadra dovrà continuare a lavorare duro in settimana, perchè sabato si giocherà una partita forse più difficile di quella appena affrontata: si va a Verona, su un campo storicamente ostico, contro una squadra che ha bisogno di punti come del pane e che ha bisogno assoluto di vincere; sarà molto più complessa di quella contro l'Atalanta. Una chiusura su Mattia Destro, come la settimana scorsa, con uno spirito molto diverso: finalmente e complimenti. La rabbia di quell'urlo dimostra quanto ci tenesse a tornare al goal. Il suo campionato comincia ora, e le parole non servono a niente. Bentornato campione. E onore a chi lo ha sempre difeso ed applaudito in queste settimane.