editoriale

Così non va, dentro e fuori dal campo

A sei partite dalla fine il Bologna si ritrova terzo in classifica, dopo quasi tre mesi in seconda piazza. Potrebbe diventare quarto, se domani il Frosinone dovesse vincere il posticipo a Livorno. Un risveglio brusco quindi, ma tutt’altro...

Luca Lollini

A sei partite dalla fine il Bologna si ritrova terzo in classifica, dopo quasi tre mesi in seconda piazza. Potrebbe diventare quarto, se domani il Frosinone dovesse vincere il posticipo a Livorno. Un risveglio brusco quindi, ma tutt’altro che inaspettato: i rossoblù stentano dall’intero girone di ritorno, purtroppo senza riuscire ad apporvi rimedio. Anche ieri squadra lenta e improduttiva, fatto salvo per l’inizio ripresa, quando è andata al tiro ripetutamente senza tuttavia impensierire mai Chichizola. Non è stato sufficiente lo splendido supporto pre-partita dei tifosi a infondere la carica necessaria ai giocatori, ancora una volta apparentemente spaesati e privi di idee.Nemmeno ieri il Bologna avrebbe meritato di vincere, anzi se non fosse stato per tre zampate di Casarini, Masina e Da Costa sarebbe finita peggio. Nemmeno lo Spezia avrebbe dovuto portare in Liguria i tre punti, intendiamoci, ma eccezion fatta per la vittoria col Livorno, nell’ultimo mese sono sempre gli altri ad andarci più vicini. Speriamo sempre che la prossima vada meglio, consapevoli del valore superiore alla media di questa squadra. Speriamo sempre che arrivi la svolta e che gli uomini di Lopez si ricordino come si giochi a calcio, perché per quasi un girone ce l’hanno mostrato. Ma ogni speranza è sistematicamente disattesa, ogni post partita più mesto e banale del precedente.Le parole dicono una cosa, le facce un’altra. Il Bologna ha una gran paura di non riuscire a centrare la promozione, e non è certo con l’arroganza che si sconfiggono certi sentimenti. Non si fa neanche bella figura, poiché sembra di essere piovuti da un altro pianeta. Non è con i “va bene” o i suoi sinonimi che si risolvono i problemi, per quanto solo di facciata possano essere (spero). Non si trasmettono le vibrazioni giuste, e la storia del ragazzo e dei suoi “fino a qui tutto bene” ormai l’abbiamo sentita fino alla nausea (spoiler: non finisce bene).Non c’è molto da aggiungere, perché non c’è molto di diverso rispetto a sette giorni fa: si va avanti così, e tocca a chi già c’è trovare il modo di venirne fuori. Trovarlo e metterlo in pratica, perché il campionato del Bologna è tutto fuorché compromesso. Bisogna esserne consapevoli, così come bisogna essere consapevoli che continuando così il finale sarà un fragoroso SPLASH: lo è?