editoriale

Che scocciatura la sosta, ma ora si valuti il futuro

Quando il Bologna non gioca sembra sempre tutto anomalo, incompleto, quasi che una parte della routine settimanale venga stravolta e ci sia qualcosa di vuoto. Bella la Nazionale, interessante vedere gli impegni dei nostri giocatori con le loro...

Giacomo Bianchi

Quando il Bologna non gioca sembra sempre tutto anomalo, incompleto, quasi che una parte della routine settimanale venga stravolta e ci sia qualcosa di vuoto. Bella la Nazionale, interessante vedere gli impegni dei nostri giocatori con le loro rappresentative, suggestivo tornare a vedere vincere la Ferrari e vedere due italiani e la Ducati sul podio della MotoGP. Ma il Bologna è un'altra cosa, con le gioie, le soddisfazioni, gli isterismi, le arrabbiature e le delusioni che ogni domenica ci regala. È quasi paradossale non parlare di arbitri e delle scelte di Donadoni al bar il lunedì mattina, non sentire che c'è qualcuno che dice che la classifica non rispecchia i valori dei rossoblu, qualcun altro che ringrazia Palermo, Empoli, Crotone e Pescara, e altri ancora che dibattono su "Destro sì ", "Destro no", "Destro forse". Ma la pausa per l'Azzurro è anche questa e serve anche un po' a disintossicarsi, calcisticamente parlando.

Peccato, però, che sia arrivata proprio in questo momento. In un momento nel quale il Bologna aveva regalato ai suoi tifosi due vittorie di fila, con due prestazioni incoraggianti: concreto e solido a Sassuolo, esplosivo e intraprendente in casa contro il Chievo. Su questa onda di entusiasmo, la pausa è scocciata un po' a tutti, perché finalmente era venuta fuori la carica giusta, quella che era mancata per buona parte dei mesi precedenti. L'inerzia positiva si sarà persa in questa settimana di lavoro a ranghi ridotti a Casteldebole? Mi auguro proprio di no perché, al di là degli impegni con le rispettive nazionali, quelli che rientreranno a Bologna, dovranno farlo ricchi di onore per quanto passato con le loro rappresentative, ma concentrati esclusivamente su quello che sarà il finale di campionato dei rossoblu. Siamo giunti al rush finale e mancano nove partite, nelle quali il Bologna affronterà Fiorentina, Roma, Palermo, Atalanta, Udinese, Empoli, Pescara, Milan e Juve. Arrivati a questo punto, secondo me non ha più senso continuare a fare il confronto con lo scorso anno, guardare la posizione di classifica per arrivare un gradino più su, o porsi come obiettivo quello di chiudere con un punto più di della stagione scorsa. Bisogna affrontare tutte le sfide con la massima concentrazione, per provare a togliersi quelle soddisfazioni che quest'anno non ci si è ancora tolti (non si è mai battuta una "big", non si è mai fatto un colpaccio fuori casa). A questo va unita anche l'idea di lavorare già in vista del prossimo anno, ovvero capire chi di quelli che compongono questa squadra possono realmente essere considerati parte integrante per il futuro. Le valutazioni andranno ovviamente fatte in sede di mercato, con agenti, procuratori, interlocutori e scambi, ma alla fine a dare le indicazioni definitive è sempre il campo. Mi aspetto che nelle ultime gare Donadoni faccia esperimenti e schieri uomini che in questa stagione abbiamo visto poco (Donsah, Mbaye, Di Francesco sono i nomi più scontati, ma ce ne sono anche tanti altri), per valutare e capire chi effettivamente potrà fare parte del progetto rossoblu. Non so se effettivamente il Bologna riuscirà a togliersi quella soddisfazione che tutti vorremmo, ma la cosa che più mi dispiacerebbe sarebbe quella di vedere una squadra che "smette di giocare". Ci sono gare che ad oggi appaiono facili, abbordabili, ma che se non vengono affrontate con la giusta mentalità possono portare a figuracce. Ecco, questo mi auguro che non succeda, perché sarebbe veramente il modo peggiore di terminare una stagione che, per quanto passato fino ad adesso, non verrà sicuramente classificata tra le indimenticabili della storia rossoblù. Si ha la possibilità di chiudere il campionato in maniera diversa rispetto a quello che succede "storicamente". Proviamoci, l'onda dell'entusiasmo portato dalle due vittorie di fila prima della sosta deve essere la giusta carica e la giusta inerzia per questo finale di campionato.