editoriale

C’è ancora speranzA?

12 punti in 6 partite. È questo il bottino minimo che il Bologna dovrà cercare di raccogliere per provare a conquistare la promozione diretta in Serie A, evitando quel girone infernale chiamato playoff, a cui, dopo l’ennesimo...

Marco Francia

12 punti in 6 partite. È questo il bottino minimo che il Bologna dovrà cercare di raccogliere per provare a conquistare la promozione diretta in Serie A, evitando quel girone infernale chiamato playoff, a cui, dopo l’ennesimo 0-0 casalingo di questo antipatico 2015, sembra impossibile (o quasi) sottrarsi. Bisogna guardare una partita alla volta, è vero, ma quando allo striscione d’arrivo manca così poco è normale dare un’occhiata a tutte le tappe che ancora mancano alla conclusione.

Bari in trasferta, Catania in casa, poi Frosinone al Matusa, Avellino, Pro Vercelli fuori e infine Lanciano. Non c’è da stare allegri insomma, e non solo per il pessimo momento di forma che sta vivendo la squadra di Lopez: uno scontro diretto e mezzo, due partite “comode” in coda, ma prima di tutto le sfide contro quelle che vanno considerate come le grandi deluse del campionato, Bari e Catania. Attenzione però, perché sia i galletti pugliesi che gli elefantini etnei sono in ripresa. Il Bari non vince da tre giornate, è vero, ma a Trapani (per fortuna) è stato raggiunto all’ultimo respiro, vede comunque la zona playoff ad appena 5 punti e, cosa più preoccupante dal nostro punto di vista, non perde in casa da più di due mesi, esattamente dal 14 febbraio, quando fu proprio il Vicenza a espugnare il San Nicola; da allora 3 vittorie e 2 pareggi, che rendono bene l’idea di come venerdì non sarà per nulla facile tornare dalla trasferta pugliese con il bottino pieno, anzi. Non sarà semplice neppure aver ragione del Catania, che dopo un digiuno lungo 8 turni è reduce da 4 vittorie in fila, tra le quali le prime 2 in trasferta (a Varese e ieri a Latina) dell’intero campionato; una striscia che sembra aver allontanato i rossazzurri dalle sabbie mobili della retrocessione e che ha riacceso una sia pur flebile fiammella di speranza per una qualificazione ai playoff che avrebbe dell’incredibile. Visto anche il momento del Bologna, uscire con 3 punti dai prossimi due impegni sarebbe un risultato più che positivo.

Non sarebbe male neppure uscire imbattuti dalla complicata trasferta in terra ciociara in quello che è l’ultimo vero scontro diretto ancora da disputare. L’ultima sconfitta dei laziali al Matusa è datata addirittura 5 dicembre 2014 e se la squadra di Stellone è la seconda per rendimento casalingo dietro all’inarrivabile Carpi qualcosa vorrà dire. Insomma, anche in ottica terzo posto (dobbiamo iniziare a pensare anche a quello, che piaccia o no) la divisione della posta sarebbe un risultato da accogliere con il sorriso. Viste le difficoltà che ragionevolmente Lopez e i suoi incontreranno nelle prossime tre partite, non si potrà prescindere dal conquistare il bottino pieno contro l’Avellino. Gli irpini sono reduci da un periodo negativo nei risultati (meno nel gioco), culminato con il brutto pareggio di ieri a Varese, che pare aver definitivamente allontanato gli uomini di Rastelli dall’obiettivo promozione diretta; ciò nonostante, servirà il miglior Bologna per aver ragione dei verdi campani, presumibilmente ancora in lotta per i playoff.

Anche dalla trasferta di Vercelli dovranno presumibilmente arrivare 3 punti. La Pro è sprofondata nel vivo della lotta per non retrocedere e questa sera si giocherà una buona fetta di salvezza nella trasferta di Chiavari. Quella contro il Bologna sarà l’ultima partita dell’anno al Silvio Piola e di sicuro i biancocrociati vorranno accomiatarsi dai propri tifosi nel migliore dei modi. Certo, se i piemontesi fossero già tranquilli (in un senso o in un altro) sarebbe meglio… L’ultima di campionato andrà in scena al Dall’Ara, dove sarà ospite la Virtus Lanciano. È inutile dire che, specie nel caso in cui gli abruzzesi avessero già concluso il proprio campionato, i 3 punti sarebbero un vero e proprio e must.

Insomma, tutto questo sproloquio per dire che sì, nonostante ora sembri tutto nero, nonostante i dubbi sulla reale consistenza tattica, fisica e tecnica di questa squadra sia tutt’altro che chiara, nonostante un calendario non solo all’apparenza proibitivo, nonostante un Vicenza lanciatissimo e favorito da tre turni “morbidi” (Varese, Brescia fuori ed Entella) nelle prossime giornate, c’è ancora speranzA. Per coltivarla, sarà necessario invertire la tendenza degli ultimi mesi, dando una scossa importante alla squadra (va bene la fiducia a oltranza a Lopez, ma un bel ritiro per tutti no?), come sarà importante rimanere tranquilli e sereni anche nel caso in cui i risultati delle prossime partite non siano quelli sperati, perché nel finale lo spazio per rimediare ci sarà.