editoriale

Armiamoci di pazienza: sarà un mercato lunghissimo

La storia è semplice: non hai soldi per fare il mercato? Ti attacchi. Hai soldi per fare il mercato? Ti prendono per il collo. È il mercato di luglio, bellezza. In un campionato di Serie A in cui da anni la maggior parte delle...

Luca Lollini

La storia è semplice: non hai soldi per fare il mercato? Ti attacchi. Hai soldi per fare il mercato? Ti prendono per il collo. È il mercato di luglio, bellezza.

In un campionato di Serie A in cui da anni la maggior parte delle squadre campa ai limiti della sopravvivenza, tra parametri zero, prestiti, diritti di riscatto, controriscatto e chissà quali altri accordi celati alle carte ufficiali, è pacifico che il Bologna venga battezzato come il pollo da spennare. Non è semplice la situazione in cui si trova Corvino. Forse, paradossalmente (e sottolineo “paradossalmente”), era più semplice la condizione di Filippo Fusco lo scorso anno, quando ai giocatori poteva dire “Non abbiamo un euro, ma siamo il Bologna e vogliamo farci sentire in Serie B: sei dei nostri?”. Bravissimo poi lui a convincerli e a costruire una squadra da lotta per la promozione col portafoglio vuoto. Meno bravo, o meglio disastroso, chi aveva messo Fusco (e la società) in una condizione simile.

Oggi invece il Bologna è in una condizione florida, lo sanno tutti, e Corvino sta evidentemente incontrando delle difficoltà nel trattare. I prezzi nel menù che gli viene presentato sono quasi sempre gonfiati e, per quanto si parli spesso di giovani di valore, le valutazioni non sono congrue per giocatori che in Serie A, sin qui, non hanno dimostrato molto. Un abbozzo di squadra, però, a Rossi va consegnata: oggi si sale a Castelrotto, e l’allenatore deve assolutamente avere del materiale umano su cui lavorare con sicurezza. Al momento le uniche certezze sono quelle difensive, in attesa del completo recupero di Gastaldello: negli altri reparti purtroppo le caselle dell’undici titolare sono quasi tutte vuote.

Per questo motivo nei prossimi giorni, forse ore, Corvino con ogni probabilità impacchetterà un paio di giovani di belle speranze e li caricherà sul pullman per il ritiro, promettendo ai venditori suon di verdoni. Dovrebbero essere Duncan e Crisetig i due in questione, ragazzi interessanti sui quali, se dovessero dimostrarsi all’altezza, si potrebbero progettare gli anni a venire.

In attacco, ahinoi, lo stallo è ancora maggiore. La pattuglia attualmente a disposizione del tecnico è composta solamente da uomini con la valigia in mano, e se a settembre qualcuno di loro la svuoterà ancora sotto le Due Torri sarà per mera mancanza di offerte accettabili. E qui comincia il consueto circolo vizioso del “se non partono non arrivano”, un circolo che prima o poi dovrà essere gioco forza interrotto. La sensazione, però, è che il grosso degli affari si concretizzerà ad agosto, quando i prezzi di quel menù caleranno: i soldi cash fanno sempre comodo e, quando trovi qualcuno disposto a darteli, a un certo momento capisci che è il caso di moderare le pretese.

Per questo sia Rossi sia i tifosi devono armarsi di santa pazienza, anche quest’anno. È buffo: cambia il contesto ma, per vari motivi, la pazienza deve restare una nostra costante. Le ragioni per averla, almeno, quest’anno sono estremamente diverse.