editoriale

Adesso viene il difficile, vietato credersi più bravi di quel che si è

Adesso viene il difficile: perchè, dopo tre risultati utili consecutivi, il Bologna avrà l’obbligo di confermarsi e dovrà preparare nel migliore dei modi la sfida contro il Torino di sabato pomeriggio. Le ultime tre partite hanno visto un...

Giacomo Bianchi

Adesso viene il difficile: perchè, dopo tre risultati utili consecutivi, il Bologna avrà l'obbligo di confermarsi e dovrà preparare nel migliore dei modi la sfida contro il Torino di sabato pomeriggio. Le ultime tre partite hanno visto un Bologna completamente diverso, e molti meriti stanno nella scossa che ha dato l'arrivo di Roberto Donadoni che, settimana dopo settimana, si sta facendo sempre più apprezzare per la metamorfosi che ha portato in questa squadra. Ma, paradossalmente, la gara contro i granata può essere la più difficile da affrontare, e mi spiego meglio. La mia paura -nella speranza che sia infondata e immotivata- è che questi buoni risultati diano troppa consapevolezza alla squadra: fondamentale, da un lato, che cresca l'autostima con i risultati utili consecutivi, ma sarebbe deleterio commettere l'errore di credersi più bravi di quello che si è veramente, e quindi rischiare di sottovalutare gli impegni. Non penso che accadrà, devo essere sincero, perchè vedo nell'atteggiamento delle ultime partite una carica agonistica ed una determinazione che da tempo non si riscontravano nei giocatori rossoblù. E questa è la notizia più importante, che va al di là dei sette punti nelle ultime tre partite: arriveranno delle sconfitte, è inevitabile, ma la squadra ha dimostrato che ha le potenzialità e le qualità per potersela davvero giocare contro chiunque, e se giocherà con questo spirito, si potrà davvero fare tanta strada.

Vorrei spendere poi due parole in merito all'arbitraggio del signor Rocchi, visto che se ne è parlato tanto in questi giorni: senza ombra di dubbio la direzione di gara è stata insufficiente, con errori sia da una parte che dall'altra, ma non mi sento di gridare alla congiura o allo scandalo. Leggevo di sorrisini tra l'arbitro e Pjanic, leggevo di occhiolini e altre situazioni che possono fare pensare male: certo, non fa piacere vedere l'arbitro che scherza con un giocatore, e sono episodi che possono essere letti come mancanza di professionalità; ma allo stesso tempo, chi ha giocato sia a livello dilettantistico che semi-professionsitico, sa bene che in campo può capitare di scambiare alcune battute con il direttore di gara, a volte anche per stemperare la tensione. Con questo non voglio togliere colpe a Rocchi, anzi. Però non cerchiamo di vedere del male ovunque, anche se le situazioni possono farlo pensare. A mio parere, la direzione di Rocchi è stata scarsa, e lui ha capito ben poco della partita. Punto, per me il discorso si chiude qui e mi rifiuto di pensare a congiure o complotti alle nostre spalle.

Ultima considerazione su Mattia Destro, a mio parere tra i migliori in campo, al di là del goal. Sì, si è tolto la maglia ed ha esultato contro la sua ex squadra. E allora? La Roma è il suo passato, mentre Bologna è il presente, ed il primo goal sotto la Bulgarelli andava festeggiato con quell'urlo liberatorio, che ha fatto vedere quanto davvero lui tenga a fare bene con questi colori addosso. Non ha fatto piacere a Donadoni il fatto che salterà la gara contro il Torino per il cartellino giallo preso dopo essersi tolto la maglia, e non fa certo piacere a molti tifosi sapere che dovrà stare fuori per una partita. Ma Mattia il modo per farsi perdonare ce l'avrà: porterà “le paste” nello spogliatoio oggi alla ripresa degli allenamenti, e segnerà una doppietta contro il Napoli tra quindici giorni, con un altro urlo sotto la Bulgarelli. Può bastare?