editoriale

30 giorni per costruire una squadra, ma i prossimi 7 saranno decisivi

Manca un mese alla chiusura del calciomercato: oggi, molto probabilmente, il Bologna farebbe fatica a salvarsi. È questa attualmente la situazione che ci troviamo a vivere, dopo un mese di trattative durante il quale sono stati pochi i...

Luca Lollini

Manca un mese alla chiusura del calciomercato: oggi, molto probabilmente, il Bologna farebbe fatica a salvarsi.È questa attualmente la situazione che ci troviamo a vivere, dopo un mese di trattative durante il quale sono stati pochi i tasselli inseriti da Pantaleo Corvino nel Bologna che verrà. Mirante, Rossettini, Brighi, Crisetig, Rizzo e Brienza sappiamo benissimo essere meno della metà di quanto serva a completare la rosa, poiché oltretutto solamente quattro di questi dovrebbero poter lottare per una maglia di titolare: gli altri due dovrebbero essere rincalzi, ottimi rincalzi.

Che il mercato stia procedendo a rilento lo ha ammesso lo stesso Corvino venerdì in conferenza stampa, d’altronde non poteva fare altrimenti: è sotto gli occhi di tutti. Il Bologna manca ancora di un paio di tasselli a centrocampo e, soprattutto, dell’intero reparto offensivo. Non impossibile, a questo punto, che degli attaccanti attualmente in rosa ne restino di più dell’uno inizialmente profetizzato: una formazione tra venti giorni all’Olimpico andrà pur schierata, no?

Ma è già giunto il momento di farsi prendere dal panico, di sclerare e cominciare a dare dell’incapace a chiunque sia a tiro? No. Così come la scorsa stagione bisognava ripetersi continuamente che il campionato di Serie B fosse un campionato bastardo, zeppo di trabocchetti, lo stesso bisogna dire di questo calciomercato. Rifondare totalmente una squadra, in una sessione in cui pare che, dopo anni di miseria, siano tornati a fioccare euro che sballano il tutto, è impresa complessa. Già detto, già scritto, già sentito, ma reiterare non guasta.

Certo, bisogna essere consapevoli di quanto scritto all’inizio: così il Bologna non si salva. Lo sanno anche i dirigenti rossoblù, che continueranno a lavorare sui nuovi innesti. La prossima settimana sarà fondamentale, essendo l’ultima di questo ritiro estivo. Se il materiale umano a disposizione di Rossi dovesse restare invariato per tutti i sette giorni a venire, ecco che dal grigio pallido attuale la situazione volgerebbe a tonalità più scure. La partenza in campionato sarà già probabilmente ostica di suo, ma trovarsi a partire da zero con troppi giocatori a dieci giorni dalla prima giornata sarebbe un’ulteriore zavorra.

C’è una squadra da completare, un allenatore da esaudire, tifosi (paganti) da tranquillizzare: “lavorare, lavorare, preferisco il rumore del mare” recita un adagio. Anche io, ma non è ancora il momento.