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Zuniga si presenta: “Posso ricoprire diversi ruoli, sono qui per divertirmi”

Foto Bologna fc

Ecco le parole del neo rossoblù durante la conferenza stampa di presentazione.

Redazione TuttoBolognaWeb

Camilo Zuniga si è presentato nella conferenza stampa ufficiale, alla quale ha preso parte anche il club manager rossoblù, Marco Di Vaio.

"Buongiorno a tutti. Gli ultimi anni non sono stati semplici, a causa dell'infortunio e del successivo intervento. Ho fatto questa scelta per dare una mano al Bologna e per divertirmi di nuovo, che è la cosa più importante".

Hai vissuto un piccolo paradosso nelle ultime stagioni: out o riserva col Napoli e titolare e protagonista con la Colombia. Cosa è successo? 

"A Napoli giocavo poco con Benitez per via dell'infortunio. Quando sono guarito è arrivata la chiamata della mia nazionale, con la quale sono sempre sceso in campo. Sono scelte degli allenatori e le rispetto. Sono qui anche per prendermi una rivincita".

Sei un destro naturale, poi con Mazzarri hai imparato a giocare a sinistra. Hai già parlato con Donadoni sulla tua posizione?

"Il mister mi conosce bene, era stato lui a volermi a Napoli e sa in che ruolo posso rendere al meglio. Ma non importa dove gioco, basta farlo: voglio tornare a divertirmi coi miei nuovi compagni".

Non giochi da molto tempo. Quali sono le tue condizioni fisiche? Sei già pronto per scendere in campo?

"E' normale che abbiate qualche dubbio sulle mie condizioni. Ma mi sono sempre allenato bene e continuo a farlo, anzi ancora più duramente. Poi sarà l'allenatore a fare le scelte su chi schierare". 

Che effetto fa passare da possibile giocatore del Barcellona a finire nel dimenticatoio?

"E' stata un'esperienza importante e che mi ha aiutato a crescere. Sono le difficoltà a renderti una persona più forte".

Tornando alla tua posizione in campo, puoi ricoprire anche un ruolo in un trio d'attacco?

"Posso farlo senza problemi, mi metto a disposizione dei compagni e del mister. Ripeto, non mi preoccupo tanto su dove giocherò, quanto sul fatto di giocare con regolarità".

Sei stato uno dei primi colombiani a importi in un campionato come la serie A. Nel tuo paese ti hanno riconosciuto in qualche modo questo merito?

"In Colombia il calcio, come il campionato italiano, è molto seguito. Rappresentare il mio paese qui è sicuramente motivo di orgoglio".

Quale l'impatto con la città?

"Prima di venire ho parlato con Donadoni e con dei miei amici, come Rossettini, che conoscono Bologna e me ne hanno parlato benissimo. Sono davvero contento della mia scelta e ringrazio società e allenatore per l'opportunità".

Hai tempo fino a giugno per convincere la società a riscattarti. E' uno dei tuoi obiettivi?

"Non ci penso. Sono una persona che vive alla giornata e in questo momento sono concentrato solo sul fare bene, perché sento la fiducia in me dell'ambiente e voglio ripagarla".

Il Mondiale per club viene spesso, se non sempre, vinto da squadre europee. Quanta distanza c'è fra il calcio sudamericano e quello europeo?

"Il calcio sudamericano è molto difficile e la Coppa America lo testimonia: anche le squadre minori possono vincere. Il livello, così come in Europa, è davvero alto".

Soldi e successo ti hanno cambiato? 

"No, sono sempre una persona solare e semplice, come ero a Napoli e in Colombia".